Giorgia Meloni dice che non vaccinerà sua figlia con un “farmaco sperimentale”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-02-08

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ribadisce di non aver intenzione di vaccinare sua figlia di 5 anni contro il Covid: “Le possibilità che un ragazzo muoia per colpa del virus sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine”

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Giorgia Meloni dice di non aver intenzione di vaccinare sua figlia di 5 anni perché “il vaccino non è una religione ma una medicina, quindi valuto il rapporto rischi-beneficio”. Lo aveva affermato già più volte in passato, lo ha ribadito l’ennesima volta intervistata dal direttore de La Stampa Massimo Giannini: nonostante l’utilizzo del preparato sia stato autorizzato e ritenuto sicuro da tutti gli enti regolatori nazionali e sovranazionali, la leader di Fratelli d’Italia lo definisce “Un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023” e aggiunge: “Le possibilità che un ragazzo muoia di covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine”.

Giorgia Meloni dice che non vaccinerà sua figlia con un “farmaco sperimentale”

Una nota dell’Istituto superiore di sanità risalente allo scorso 10 dicembre afferma che “anche se in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo”.

Inoltre, il vaccino riduce sensibilmente il rischio di contagiare altre persone: se tutti facessero come Meloni e non immunizzassero i propri figli piccoli il virus circolerebbe molto di più anche tra gli adulti. Il protocollo di immunizzazione nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni prevede l’utilizzo del vaccino pediatrico approvato dall’Ema, quello di Pfizer-Biontech, che ha lo stesso principio attivo di quello per gli adulti. Nel caso dei più piccoli però la dose è di circa un terzo rispetto agli altri. La vaccinazione avviene comunque in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

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