E Giorgia Meloni fa sapere che è giusto scendere in piazza contro il governo in quarantena, anzi no

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-28

Immagino a questo punto cosa penserete voi. Ovvero che proprio ieri lo Sciacallo Salvini ha incitato alla rivolta contro il governo per la quarantena, ma finché dura il contagio andare in piazza significherebbe mettere in pericolo chi partecipa alla protesta. E l’opposizione sarebbe accusata di alimentare l’epidemia. Ebbene, non ci crederete: lo pensa anche lei

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Lei è Giorgia, è una madre, è cristiana, ma soprattutto ha delle idee. Però se non vi piacciono ne ha delle altre. Per questo oggi la leader di Fratelli d’Italia rilascia un’intervista a Luca Telese sulla Verità per spiegare che se era giusto scendere in piazza contro un regime (quello di Mussolini), non si capisce perché non si possa scendere in piazza “contro un governo che limita le libertà a colpi di decreto:

Protesterete?
(Pausa). Migliaia di italiani ci stanno chiedendo di scendere in piazza

Farlo significherebbe violare le disposizioni. 
In queste ore faremo qualcosa per rappresentare in modo simbolico questo dissenso. Siamo a poche ore dal 25 aprile. Se era giusto scendere in piazza contro un regime, non si capisce perché non si possa scendere in piazza contro un governo che limita le libertà a colpi di decreto.

salvini meloni scendere in piazza

Immagino a questo punto cosa penserete voi. Ovvero che proprio ieri lo Sciacallo Salvini ha incitato alla rivolta contro il governo per la quarantena, ma finché dura il contagio andare in piazza significherebbe mettere in pericolo chi partecipa alla protesta. E l’opposizione sarebbe accusata di alimentare l’epidemia. Ebbene, non ci crederete: lo pensa anche lei. Perché oggi Giorgia Meloni ha rilasciato anche un’intervista a Ugo Magri per La Stampa:

Salvini accarezza l’idea di andare in piazza violando il lockdown. Una buona idea?
«Anch’io sono sollecitata da migliaia di persone avvelenate, in preda alla disperazione, che non ne possono più di limiti spesso assurdi imposti alle nostre vite, alle professioni, all’istruzione. Non si possono condannare a morte interi comparti economici attraverso la burocrazia delle riaperture per settore. Ma voglio essere sincera: finché dura il contagio andare  in piazza significherebbe mettere in pericolo chi partecipa alla protesta. E l’opposizione sarebbe accusata di alimentare l’epidemia».

Alla fine, che farete?
«Stiamo studiando altri modi per esprimere la rabbia che sale dalla gente, stiamo ragionando su come mettere in piedi iniziative forti ma compatibili con le regole, se possibile già in vista del primo maggio. Non mi faccia dire di più».

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