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Quando Elisabetta Franchi veniva celebrata da Giorgia Meloni ad Atreju come esempio di “successo italiano”

Chiara Capuani 08/05/2022

A consegnare il premio alla stilista, ora al centro delle polemiche dopo le ultime dichiarazioni su donne e lavoro, fu Daniela Santanché.

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Le frasi pronunciate dall’imprenditrice Elisabetta Franchi su donne e lavoro sono il mix perfetto tra un racconto di Dickens sull’Inghilterra dell’800 e un epigramma medievale. Ma – e non è scontato dirlo – non si tratta di un’opinione isolata e marginale, purtroppo. Un certo mondo dell’imprenditoria italiana dimostra di avere ancora un atteggiamento padronale e paternalistico nei confronti dei dipendenti. Questa visione trova sponde importanti anche nel mondo della politica e un esempio è proprio quello di Giorgia Meloni che nel 2021 ha celebrato la stilista bolognese ad Atreju, premiandola come “eccellenza italiana nel campo della moda”.

Quando Elisabetta Franchi veniva celebrata da Giorgia Meloni ad Atreju come esempio di “successo italiano”

A consegnarle il riconoscimento è stata Daniela Santanché, una delle maggiorenti di Fratelli d’Italia e anch’essa imprenditrice: “E’ stato per me un grande orgoglio quando Giorgia Meloni mi ha chiamata per dare il premio ad Elisabetta Franchi. La sua è una storia bellissima da raccontare: si è fatta da sola, nasce da una famiglia non abituata al lusso e moda. Ha avuto forza, resilienza, coraggio, visione, che fanno per me di Elisabetta un mito come persona”, ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia nel corso della premiazione.

Non è un episodio irrilevante, perché FdI secondo tutti i sondaggi sarebbe il partito che riscuote maggiori consensi nel Paese. Nel 2023 ci saranno le elezioni politiche e Giorgia Meloni potrebbe essere la leader del Centrodestra riunito e candidarsi quindi a governare l’Italia. Una visione del mondo del lavoro come quella emersa dalle parole di Elisabetta Franchi non è compatibile con il modello di sviluppo economico che si è cercato di costruire negli anni, anche attraverso battaglie sindacali per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e delle donne. Una presa di distanza netta e chiara dalle parole della stilista sarebbe quanto meno opportuna da parte della leader di FdI. Non c’è spazio su questi temi per distinguo di comodo e ambiguità.

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