L’atto d’amore della nonna che inietta il testosterone al nipote trans

di Iacopo Melio

Pubblicato il 2021-11-20

Nel video si vede lui disteso a pancia sotto su un letto mentre la nonna, con una pazienza chirurgica, gli fa un’iniezione su un gluteo

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Giona Dagnese l’ho conosciuto quando sulla sua carta di identità aveva scritto un altro nome, ma questo non importa alla nostra amicizia. In realtà su quella carta di identità, quell’altro nome là, è scritto ancora oggi, e questo sì che importa. A lui, e dovrebbe farlo anche a tutti noi.

Perché per essere se stesso, Giona, ha lottato fin da bambino. Non sono bastati i pregiudizi e gli stereotipi legati alla sua disabilità e a quella carrozzina super leggera con la quale da sempre si sposta, in mezzo agli amici, tra scuola e palestra, tra karate prima e a sollevamento pesi dopo. Anche guardarsi dentro, scoprire ciò che forse ha sempre saputo, tirarlo fuori e dargli una forma definita, ha avuto un prezzo che troppi, oggi, cercano di sminuire e violentare ogni giorno. È bastato sentire quell’orrendo scrosciare di mani all’interno del Senato, dopo la bocciatura di un disegno di legge che avrebbe finalmente tutelato, riconoscendole, le minoranze del nostro Paese, persone con disabilità incluse.

A rimettere tutto al posto giusto, però, ci ha pensato un video che Giona stesso ha pubblicato sul suo profilo Instagram “@gndgns_” . Un momento da ricordare per sempre, il raggiungimento dell’obiettivo che da troppi anni ha desiderato: iniziare a ritrovare davvero se stesso.

 

 

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Nel video si vede lui disteso a pancia sotto su un letto mentre la nonna, con una pazienza chirurgica, gli fa un’iniezione su un gluteo. Un minuto, interminabile, in cui il contenuto della siringa viene lentamente fatto uscire. Si tratta della prima puntura di Nebid, un farmaco a base di testosterone, alla fine della quale nonna Maria Carla, con tutta la dolcezza e l’amore del mondo, si siede vicino al nipote continuando a massaggiarlo con tenerezza.

“Ho sentito chiudersi un piccolo grande cerchio. Le stesse mani che vent’anni fa mi accolsero neonato, raccontandomi senza parole dell’Amore incondizionato che erano pronte a darmi, ieri hanno confermato la promessa fatta: ti amerò sempre senza condizioni, per chi sei destinato ad essere.”

Sono le parole di Giona. In persona. Finalmente in persona. E insieme alle immagini del video, io credo, non ci sia altro da aggiungere.

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