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Giancarlo Cervino: il commercialista arrestato per riciclaggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-06

Aveva scritto un libro sull’antiriciclaggio. Secondo l’accusa aiutava i clienti a portare all’estero e ripulire i soldi

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Giancarlo Cervino, 51anni, commercialista catanese, autore per Giuffrè del manuale «Antiriciclaggio per i professionisti», è stato fermato su ordine della Procura di Milano (assieme all’imprenditore bolognese Massimo Alvares) per associazione a delinquere finalizzata a reati quali false fatture e riciclaggio. La storia la racconta oggi Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera:

Al presidente dell’Associazione Italiana Sviluppo Marketing, che (residente in Lussemburgo e Dubai con domicilio in Austria) stava per prendere un aereo di sola andata e rifugiarsi ad Antigua via Dubai, la Procura contesta di aver creato con Alvares e altri 5 indagati un’associazione a delinquereche dal 2012 a oggi sarebbe riuscita prima a movimentare all’estero (tramite sovrafatturazioni di spazi pubblicitari nei Gran Premi del mondiale di Formula Uno e di MotoGP), e poi a riconsegnare in Italia in contanti (e al riparo dal Fisco) almeno 100 milioni di euro a decine di aziende clienti.

Mentre il Nucleo di Polizia tributaria della GdF di Milano sta perquisendole, oggi davanti alla gip Manuela Cannavale e con i difensori Beatrice Saldarini e Fulvio Gianaria si terrà l’udienza di convalida o meno dei due fermi disposti dai pm Gaetano Ruta e Paolo Storari con il «visto» non del capo del loro pool «fiscalità internazionale» Fabio De Pasquale, ma del procuratore aggiunto Laura Pedio.

L’indagine ritiene di aver individuato il cuore del sistema in Austria (pure teatro ieri di perquisizioni) attorno a una società amministrata di fatto da Alvares, che comprava a prezzo di mercato gli spazi pubblicitari e poi li cedeva a prezzo assai maggiorato alle varie aziende clienti. Il denaro veniva a questo punto centrifugato dall’Austria e Slovenia in Belize (Centramerica), da qui a Cipro (sostituita poi con le isole Mauritius), quindi di nuovo in Belize che lo convogliava prima a Hong Konge poi in Cina. Proprio con la Cina aveva rapporti commerciali ufficiali uno dei coindagati dell’associazione, quello che per l’accusa assicurava i contanti (le perquisizioni ieri ne hanno trovati ad esempio 400.000) che poi Cervino, viaggiando in tutta Italia, ridava alle aziende clienti o direttamente o tramite Alvares.

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