Il professore beccato a copiare da uno studente

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-20

Il Tribunale amministrativo lo ha estromesso dalla graduatoria del concorso – non riconoscendogli quindi neppure il titolo per fare ricorso – e ha addirittura trasmesso alla procura della Repubblica il fascicolo per eventuali profili penali

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Lo scontro fra due professori di economia per una cattedra di prima fascia si è concluso in una maniera piuttosto inusuale. Tutta colpa di un ricorso ai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale di Genova dopo un concorso che uno dei due aveva vinto.

Il professore beccato a copiare da uno studente

Come racconta Marco Preve oggi su Repubblica Genova, il Tribunale amministrativo Regionale della Liguria lo ha estromesso dalla graduatoria del concorso – non riconoscendogli quindi neppure il titolo per fare ricorso – e ha addirittura trasmesso alla procura il fascicolo per individuare eventuali profili penali. Questo a causa di una monografia nella quale il prof risulta autore di un capitolo. Il testo, però, è identico a quello della tesi di un suo studente:

Non ci vanno con il fioretto negli asettici e moderni corridoi della facoltà di Economia in Darsena. Da un lato il professor F.P., difeso dall’avvocato nonché assessore al bilancio del Comune Pietro Piciocchi. Dall’altro la professoressa L.P., che era assistita, nel processo che l’ha vista vittoriosa, dagli avvocati Luigi Cocchi e Gerolamo Taccogna. Oggetto del contendere la “procedura selettiva per 1 posto di professore di prima fascia presso il Dipartimento di Economia per il settore scientifico disciplinare SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese, settore concorsuale 13/B2 Economia e gestione delle imprese”.

professore copia alunno

Una volta conosciuto l’esito il professore contesta la nomina della collega sostenendo di avere più titoli e affermando che la commissione ha seguito procedure non corrette. In realtà il suo ricorso non verrà neppure discusso dato che la stoccata della collega lo ha messo fuorigioco poiché “non avrebbe dovuto essere ammesso a partecipare alla valutazione comparativa essendosi lo stesso dichiarato co-autore di un’opera che in realtà sarebbe da ricondurre per intero ad altro autore”. L’accusa riguarda una pubblicazione del 2012 intitolata “I processi di espansione internazionale nella container port industry. Analisi delle determinanti delle scelte di ingresso”, edita a Milano nel 2012. In particolare si contesta che il professore sia l’autore di una serie di capitoli. Anche perché gli scritti del prof sono l’esatta copia della tesi dello studente depositata l’anno precedente. Sostiene il Tar: “emerge in modo evidente l’identità contenutistica dei due testi”.

E quindi, a parere dei giudici amministrativi: “L’avere, in modo evidentemente intenzionale, utilizzato un’opera integralmente redatta da uno (ancorché ormai ex) studente di dottorato per fini non meramente economici, ma accademici e per di più concorsuali, facendola passare per propria…costituisce concretizzazione di quella tipologia di comportamento contrario ai principi di correttezza, buona fede e trasparenza che nell’ambito di un concorso per il reclutamento di professori Universitari deve essere garantito al massimo grado”.

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