Opinioni
Come Gasparri si è salvato da una querela di Casaleggio
dipocheparole 20/08/2017
Il Fatto Quotidiano oggi racconta come si comporta l’organo parlamentare che deve valutare le richieste di arresto che riguardano gli onorevoli, o le altre limitazioni della loro libertà personale (come perquisizioni e intercettazioni). Nell’occasione, il giornale racconta come è andata una richiesta di procedere per diffamazione nei confronti di Maurizio Gasparri intentata (giustamente, viene da […]
Il Fatto Quotidiano oggi racconta come si comporta l’organo parlamentare che deve valutare le richieste di arresto che riguardano gli onorevoli, o le altre limitazioni della loro libertà personale (come perquisizioni e intercettazioni). Nell’occasione, il giornale racconta come è andata una richiesta di procedere per diffamazione nei confronti di Maurizio Gasparri intentata (giustamente, viene da dire) da Davide Casaleggio:
Nel dicembre 2016 il vicepresidente del Senato è stato querelato per diffamazione da Davide Casaleggio, figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle, per uno dei suoi pirotecnici tweet d’insulti: “Esempio di scuola @casaleggio, offendono con falsi account e non accettano la verità:siete sterco @SilviaG”.
L’elegante cinguettio del senatore berlusconiano è stato oggetto di una denuncia penale da parte di Casaleggio. Il giudice ha sottoposto il caso alla Giunta, perché valutasse se il tweet fosse o meno un’“opinione” espressa nel giudizio delle sue funzioni di parlamentare. Ebbene sì, hanno decretato i colleghi a maggioranza (grazie all’asse Pd-Forza Italia): “lo sterco”di Gasparri è insindacabile. Esiste un“nesso funzionale”– parole del senatore del Pd Giorgio Pagliari – tra l’insulto dell’onorevole e l’esercizio delle sue funzioni.
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