Gaetano Giorgianni, il primo ufficiale eroe del traghetto andato a fuoco in Grecia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-22

È stato il 36enne originario di Messina a lanciare l’allarme. È stato lui a mettere in salvo tantissimi passeggeri mentre la nave andava a fuoco

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Il primo ad accorgersi che qualcosa non andava. Il primo a lanciare l’allarme per quelle fiamme che, nel giro di pochi minuti, hanno circondato quel traghetto partito dalla Grecia per arrivare a Brindisi. L’ultimo, insieme al Capitano, a lasciare la nave dopo aver fatto tutto il possibile per salvare centinaia di persone da quel rogo. Il 26enne Gaetano Giorgianni è il vero eroe della nave Euroferry Olympia, il traghetto della Grimaldi Lines a bordo del quale è scoppiato un vasto incendio nella notte tra il 17 e il 18 febbraio. Grazie alla sua prontezza e alla sua professionalità, tantissimi passeggeri sono riusciti a mettersi in salvo.

Gaetano Giorgianni, il primo ufficiale eroe dell’Euroferry Olympia

Ora è ancora in Grecia, rimasto a disposizione delle autorità di Corfù. Ed è rimasto lì anche per cercare i dispersi che ancora non sono stati trovati. Poi, terminato il suo lavoro, tornerà in Italia. In quella Borgo Sabotino, in provincia di Latina, dove vive con la famiglia dopo essersi trasferito dalla sua Messina. In attesa di riabbracciare i suoi parenti e i suoi amici, Gaetano Giorgianni non può che essere considerato un vero e proprio eroe. Perché il suo ruolo è stato giudicato fondamentale da parte del capitano dell’Euroferry Olympia.

“Sono stato chiamato alle 3.01 dal primo ufficiale Gaetano Giorgianni era stato colpito dal fatto che più rilevatori di fumo contemporaneamente si erano attivati. Alle 3.04 ero sul ponte e abbiamo subito attivato i controlli. Le segnalazioni erano tutte molto preoccupanti, il fuoco era già divampato forte e il fumo aveva invaso molti locali”.

Prima la comunicazione al comandante della nave, poi la corsa nei corridoi per bussare alle porte delle varie stanze e avvisare tutti i passeggeri della situazione di pericolo, indirizzandoli verso le scialuppe di salvataggio. Il tutto mentre il traghetto era avvolto dalle fiamme, il pavimento si faceva sempre più ustionante sotto ai suoi piedi e il fumo stordente invadeva i suoi polmoni.

In un’intervista a Latina Today, la moglie del primo ufficiale Giorgianni ha parlato di quei momenti con viva commozione e grande ammirazione per quell’uomo che ha indossato le vesti da eroe:

“Mio marito ha aiutato tante persone a salire sulle scialuppe. Ha raccontato che l’incendio dovrebbe essere partito da un camion, mi ha detto che non pensava di uscirne vivo. Camminava a carponi, vomitava a ripetizione, aveva le scarpe incollate sul pavimento e passava da una cabina ad un’altra dove erano bloccati i passeggeri. Una volta in salvo, in tanti lo hanno abbracciato per ringraziarlo. Lui ha la coscienza a posto perché ha fatto tutto quello che si poteva fare, è il mio eroe”.

Perché la sua prontezza, la sua professionalità e quel suo mettersi a disposizione di chi era in difficoltà ha salvato la vita a centinaia di persone. Il primo a lanciare l’allarme e l’ultimo a lasciare la nave in fiamme.

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