Gaetano Artale: i libri del falso sopravvissuto ad Auschwitz ritirati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-19

L’associazione culturale che ne ha curato la distribuzione non vuole più avere nulla a che fare con lui

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Gaetano Artale, accusato di essersi spacciato per anni per sopravvissuto di Auschwitz, vedrà ritirati tutti i suoi libri. L’associazione culturale che ne ha curato la distribuzione non vuole più avere nulla a che fare con lui.

Gaetano Artale: i libri del falso sopravvissuto ad Auschwitz ritirati

Samuel Gaetano Artale von Belskoj-Levi, l’ingegnere di 82 anni che ha scritto il volume “Le Chaim – Alla Vita” (GMC Editore), in cui si spaccia per uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz, è stato smentito dallo storico veneziano Gadi Luzzatto, direttore del centro italiano di documentazione ebraica, e persino dalla senatrice Liliana Segre, superstite dell’Olocausto. All’uomo è stata chiesta una documentazione dei fatti narrati, che non è stato in grado di presentare. Per questo, racconta oggi Il Gazzettino, i libri verranno ritirati:

«Il consiglio direttivo di Tracce Per La Meta che ha curato la distribuzione per un numero limitato di copie – ha sottolineato la presidente Anna Maria Folchini Stabile – ha ritenuto opportuno e necessario incontrare Gadi Luzzatto per conoscere le fonti relative alla storicità dei fatti riportati nel volume. Durante l’incontro avvenuto a Milano abbiamo appreso che, se la vicenda narrata potrebbe essere verosimile, non può, però, essere ritenuta vera. E a questo proposito lo stesso Luzzatto produrrà un’attestazione».

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«Pur non volendo mettere in discussione la storia umana e personale di Samuel Gaetano Artale von Belskoj Levi – ha aggiunto – non desideriamo essere ritenuti corresponsabili della diffusione di un falso storico in relazione a fatti che centri di documentazione di storia ebraica respingono categoricamente addirittura fin dal 2011, perché, a causa delle inesattezze storiche, può essere alimentata la teoria del negazionismo ogni volta che emergono personaggi che gettano dubbi sulla veridicità storicamente comprovata dai registri e dai racconti dei superstiti dell’Olocausto».

Arrabbiato, racconta ancora il Gazzettino, anche Gianluigi Marcora, titolare della GMC. «Questo supplemento di indagini – ha osservato – conferma che il libro racconta una storia falsa. Ci tengo a precisare che le 10mila copie stampate le ha pagate interamente l’autore, il quale ha predisposto il bonifico, cosa piuttosto insolita, addirittura prima ancora di firmare il contratto. Due mila sono finite nelle librerie, le rimanenti le ha tenute lui. Sono dispiaciutissimo per questa storia, anche perché lo scrittore mi era stato presentato da un amico comune, anch’egli ora furibondo, che come noi aveva credute alle bugie che Artale aveva raccontato».

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