Il filosofo Fusaro “costretto” a copiare le sue tesi dalla “collega” Di Cesare sui bombardamenti in Ucraina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-21

Due post social praticamente identici pubblicati sulle rispettive pagine (Twitter e Facebook) dei due “filosofi”

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Narrazioni negazioniste fantastiche (cioè di “pura fantasia”) e dove trovarle. Sui social. Anzi, sulle bacheche Facebook e Twitter di due personaggi che con la guerra in Ucraina sono saliti alle luci della ribalta mediatica (anche “grazie” a diverse ospitate televisive) per le loro posizioni che, in qualche modo (per usare un eufemismo), ricercano le colpe in Kyiv per l’invasione che l’Ucraina sta subendo dalla Russia. Diego Fusaro e Donatella Di Cesare parlano la stessa lingua, accomunata dall’etichetta “filosofia”. Parole che hanno il sapore di negazionismo che si spinge fino al minimizzare gravi attacchi missilistici. Solo perché, fortunatamente, non ci sono stati morti. O ce ne sono stati pochi. Il tutto condensato in una doppietta social di scarsa originalità

Fusaro-Di Cesare, i post social copia e incolla negazionisti sulla guerra

Ore 19.47 di sabato 19 marzo 2022. Sulla bacheca Facebook di Donatella Di Cesare appare questo post:

“Né notizie né verità. L’attacco alla centrale era un bluff, il bombardamento all’ospedale pediatrico non è mai avvenuto, la strage di civili al mercato non era a Mariupol, bensì a Donetsk, e il missile era ucraino, il massacro dei trecento civili nei sotterranei del teatro a Mariupol era una frottola. Dove informarsi? E quali sono comunque gli effetti di tutto questo sull’opinione pubblica?”.

Ore 21.36 di sabato 19 marzo 2022. Sulla bacheca Twitter di Diego Fusaro compare questo tweet:

“L’attacco alla centrale era una bufala, il bombardamento all’ospedale pediatrico non è accaduto e la strage di civili al mercato non era a Mariupol, ma a Donetsk. Non sono professionisti dell’informazione, ma pavidi guitti al servigio di Washington”.

Parole leggermente diverse, ma il messaggio è lo stesso e va a lambire i limiti del buon senso e della realtà. Perché l’attacco alla centrale di Zaporizhzhia è un bluff solamente per gli organi di informazione russa (quelli gestiti dal Cremlino, autorizzati dal Cremlino, finanziati dal Cremlino). Il bombardamento all’Ospedale di Mariupol è avvenuto, provocando anche la morte di una giovane futura madre. L’attacco al teatro di Mariuopol è reale e dire che “era una frottola” solo perché – fortunatamente – il rifugio sotterraneo ha resistito all’attacco missilistico e non ha provocato vittime è un mero esercizio di filosofia spiccia. Ma la strana coppia Fusaro-Di Cesare contesta la narrazione definita “mainstream”, facendosi megafono di mere bufale su drammi reali.

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