Attualità
“Neanche io vado dal barbiere”: il fuorionda del discorso di Mattarella pubblicato per errore
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-03-27
Il Quirinale pubblica per errore su Youtube una versione non tagliata del discorso di Mattarella. E così scopriamo che anche il presidente della Repubblica è nervoso come tutti noi,
Il Quirinale ha pubblicato per errore una versione non tagliata del discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella su Youtube e scopriamo così che anche lui non va dal barbiere a causa dell’emergenza Coronavirus. Il video, ripubblicato su Twitter successivamente, vede Mattarella fermarsi ripetutamente e riprendere il discorso che poi è stato trasmesso alle ore 19 e fare molti errori: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io… questa volta non lo ripetiamo più… no, aspetti, no“, dice il presidente riprendendo più volte il discorso scritto che sta leggendo sul gobbo. L’utente @petitseoks su Twitter ha pubblicato due filmati di una trentina di secondi di Mattarella che, con molta umanità, si interrompe mentre tenta di registrare il messaggio agli italiani. Questa è la seconda parte del filmato pubblicato su Twitter:
SECONDO BLOOPER DI #MATTARELLA CARICATO PER SBAGLIO SU YOUTUBE….
“oh Signore non riesco a leggere GIOVANNI!!!” pic.twitter.com/G4csqTCOUC
— nadia (@petitseoks) March 27, 2020
Il video sbagliato è stato nel frattempo cancellato dall’account Youtube del Quirinale. Era stato pubblicato senza tagli ed è stato successivamente rimosso, ma in molti sono comunque riusciti a salvarlo e a riuploadarlo sui social network. La legge di internet non sbaglia mai. Uno dei primi ad accorgersi dell’errore, dai tweet, è stato il giornalista David Allegranti. Tra gli altri anche Lorenzo Pregliasco di Youtrend.
“…una pagina triste della nostra storia”, dice Mattarella che però poi cerca di schiarirsi la voce e si ferma. “Le passo un po’ i capelli qua?”, si sente dire a una voce, e subito Mattarella risponde: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io” e poi si aggiusta un paio di volte i capelli. “Questa volta non ripetiamo più”, promette poi Mattarella che subito dopo si ferma di nuovo: “No, aspetti, no…”. Nel secondo spezzone Mattarella si impiccia perché “Oh Signore! Non riesco a leggere”, dice, mentre gli scappa di tossire. “Giovanni per piacere però scegli una posizione perché se ti muovi poi io seguo e mi distraggo”, dice ancora il presidente della Repubblica prima di riprendere a leggere.
“Unità e coesione sociale sono indispensabili in questa condizione”, ha detto Sergio Mattarella nel suo messaggio (nella versione corretta) agli italiani nel quale ricorda di aver auspicato e di voler “continuare a farlo” un “impegno comune” per rispondere all’epidemia e alla crisi. “Nel nostro Paese, come ho ricordato, sono state prese misure rigorose ma indispensabili, con norme di legge – sia all’inizio che dopo la fase di necessario continuo aggiornamento – norme, quindi, sottoposte all’approvazione del Parlamento” ha notato il Capo dello Stato. “Sono stati approntati – e sono in corso di esame parlamentare – provvedimenti di sostegno per i tanti settori della vita sociale ed economica colpiti. Altri ne sono preannunciati. Conosco – e comprendo bene – la profonda preoccupazione che molte persone provano per l’incertezza sul futuro del proprio lavoro. Dobbiamo compiere ogni sforzo per non lasciare indietro nessuno”. “Ho auspicato – e continuo a farlo – che queste risposte possano essere il frutto di un impegno comune, fra tutti: soggetti politici, di maggioranza e di opposizione, soggetti sociali, governi dei territori.
Poi Mattarella ha ringraziato chi è sul fronte e che si sta prodigando “con instancabile abnegazione”: i medici, gli infermieri, l’intero personale sanitario, “cui occorre in ogni modo assicurare tutto il materiale necessario. Numerosi sono rimasti vittime del loro impegno generoso”. E ha mandato un segnale a Bruxelles: l’Europa deve intervenire “concretamente”. Con un auspicio: “Nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé”. Intanto su Twitter ci si divide tra chi pronostica che domani voleranno teste e chi pensa che il tutto non sia stato un errore.