Freedomleaks, il portale dell’Associazione Luca Coscioni per vigilare sul diritto all’aborto in Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-13

L’Associazione Luca Coscioni lancia una piattaforma per raccogliere in forma anonima segnalazioni di donne che hanno difficoltà ad accedere al diritto all’aborto

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“Freedomleaks” è il nome della nuova piattaforma lanciata dall’Associazione Luca Coscioni per raccogliere in modo anonimo segnalazioni su questioni di interesse sanitario, politico e civile, in particolare sull’aborto e l’applicazione della legge 1948/78. “La piattaforma – spiega l’associazione – si rivolge a chiunque abbia qualcosa da segnalare nell’ambito dell’accesso al servizio di interruzione volontaria di gravidanza: donne che hanno avuto difficoltà nel reperire informazioni, prenotare visite o appuntamenti, hanno ricevuto informazioni parziali, contraddittorie o scorrette, sono state trattate male o non hanno ottenuto la prestazione cui avevano diritto, ma anche studenti di medicina o specializzandi in Ostetricia e Ginecologia che hanno qualcosa da segnalare o raccontare”.

Freedomleaks, il portale dell’Associazione Luca Coscioni per vigilare sul diritto all’aborto in Italia

Nonostante la legge sia in vigore da 44 anni non è possibile infatti verificarne l’applicazione, perché i dati forniti dal Ministero della Salute – sottolineano gli attivisti – “sono in formato chiuso, aggregati per Regione e vecchi, e impediscono di sapere effettivamente le strutture che eseguono realmente interruzioni di gravidanza e la percentuale di obiettori presenti”. Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria nazionale della stessa Luca Coscioni, hanno annunciato di aver chiesto “con urgenza” al ministro della Salute Roberto Speranza, al ministro della Giustizia Marta Cartabia e al ministro per l’innovazione tecnologica Vittorio Colao che i dati sull’applicazione della legge siano in formato aperto e non aggregati: “Inutile stracciarsi le vesti per quanto accade negli USA, se poi non si fa quanto previsto in Italia per rispettare i diritti esistenti. La prima condizione per una corretta applicazione di una legge è l’accesso alla conoscenza”. “L’obiezione di coscienza sull’aborto diventa imposizione di coscienza quando non è governata – conclude Cappato – e la struttura sanitaria ha l’obbligo di fornire assistenza. Speranza deve fare molto di più. A partire dalla responsabilità di comunicare i dati in modo aperto, aggiornato e non aggregati, è una prerogativa e un suo potere”.

Come effettuare una segnalazione

Per effettuare una segnalazione a Freedomleaks – spiega Giornalettismo – occorre collegarsi al sito per segnalare l’applicazione della legge sull’aborto. In primis si sceglie il contesto (Interruzione di Gravidanza – Legge 194/78), poi si indica l’appartenenza, la donna che ha chiesto di abortire o lo studente, il personale sanitario (operatrice/operatore IVG in un consultorio, in un ospedale, in un ambulatorio o in un altro servizio pubblico o privato di salute riproduttiva). A quel punto sarà possibile inviare la segnalazione rimanendo in attesa del codice e conservando poi la ricevuta in un luogo sicuro.

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