Da oggi l’aborto non è più un diritto costituzionalmente garantito negli Stati Uniti

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-06-24

La Corte Suprema, dopo 50 anni, ha ribaltato la sentenza del caso Roe vs Wade e ha deciso di cancellare quel diritto acquisito mezzo secolo fa

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La decisione era stata anticipata, con commenti trapelati durante le riunioni finali, nel mese di maggio. E ora è arrivata la conferma: non esiste più il diritto di aborto negli USA. I giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti hanno infatti votato (6 a favore, 3 contrari) per il ribaltamento di alcune storiche sentenze che mezzo secolo fa avevano esteso questo diritti di interruzione di gravidanza a tutte le donne americane.

Diritto aborto USA, la Corte Suprema lo cancella con una sentenza

La Corte Suprema americana, dunque, ha cancellato il principio di quel diritto costituzionalmente garantito da circa 50 anni, con l’annullamento della sentenza “Roe vs Wade” che dal 1973 garantisce alle donne il diritto di interrompere una gravidanza. “La Costituzione non garantisce un diritto all’aborto. L’autorità di regolare l’aborto torna al popolo e ai rappresentanti eletti”, si legge nel testo della sentenza pubblicata oggi. Nonostante i tentativi di smentita a inizio maggio, dopo le indiscrezioni pubblicate da Politico, ha vinto la linea Conservatrice (quella sostenuta dai Repubblicani) all’interno della Corte Suprema a Stelle e Strisce.

Cosa succede ora

La cancellazione e il ribaltamento delle sentenze che avevano garantito, nella storia, il diritto aborto USA ha un immediato effetto a cascata. Perché da ora in avanti non si seguiranno più quelle indicazioni – come quelle contenute nella sentenza Roe vs Wade – su tutto il territorio nazionale, ma ogni Stato applicherà una propria norma. E, in questo momento, circa la metà degli Stati USA ha normative molto stringenti sulle interruzioni di gravidanza. Insomma, si andrà avanti senza uniformità all’interno dei territori di una stessa nazione. E questo ha provocato la reazione anche di Barack Obama, ex numero uno della Casa Bianca.


“Oggi la Corte suprema non solo ha annullato quasi 50 anni di precedenti, ha relegato la decisione più intensamente personale che qualcuno possa prendere ai capricci di politici e ideologi, attaccando le libertà essenziali di milioni di persone”.

 

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