Francesca Rizzi: chi è la Miss Hitler del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-28

Alla conferenza di NOS Francesca Rizzi ha partecipato come rappresentante di Autonomia Nazionalista e secondo i racconti aveva fatto un intervento chiaramente antisemita. Gli indagati avevano anche creato una chat chiusa denominata “Militia”

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Nel variegato mondo degli estremisti che stavano tentando di organizzare – secondo le accuse della Digos di Enna – un gruppo neonazista, c’è anche una 26enne che avrebbe partecipato a un concorso lanciato sul social network russo VK e vinto il titolo di Miss Hitler. Si chiama Francesca Rizzi ed è residente a Pozzo d’Adda: il particolare è emerso nel corso delle perquisizioni effettuate dalla Digos nel Milanese a carico di tre estremisti di destra (fra cui la giovane), indagati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva ed istigazione a delinquere.

Francesca Rizzi: chi è Miss Hitler

Gli indagati, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero tentato di accreditarsi in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come Aryan White Machine-C18, organizzazione con dei riferimenti ai ‘Combattenti di Adolf Hitler’ “espressione del circuito neonazista ‘Blood & Honour inglese’. Gli indagati avrebbero inoltre tentato di mettersi in contatto con il partito di estrema destra portoghese ‘Nova Ordem Social’. “Tale percorso – spiegano gli investigatori – ha trovato concreta realizzazione in occasione della ‘Conferenza Nazionalista’ svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l’obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione nazionalsocialista di Portogallo, Italia Francia e Spagna”. In quell’occasione la Rizzi è intervenuta in qualità di relatrice.

francesca rizzi

Alla conferenza di NOS Francesca Rizzi ha partecipato come rappresentante di Autonomia Nazionalista e secondo i racconti aveva fatto un intervento chiaramente antisemita. Gli indagati avevano anche creato una chat chiusa denominata “Militia“, finalizzata all’addestramento dei militanti. Francesca Rizzi era anche gestore dell’account su VK Fra-Fra-Fra-Fra: qui si riproduce un suo post in cui se la prendeva con Laura Boldrini e Liliana Segre.

francesca rizzi

La donna di Padova ai vertici del gruppo

Ai vertici del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista c’era anche una donna, una 50enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell’autonominato ‘Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori’. La donna si faceva chiamare ‘Sergente maggiore di Hitler’ e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe. La Digos di Padova oggi ha proceduto ad una perquisizione nei confronti della donna. In casa sua gli investigatori hanno trovato materiale per la propaganda, striscioni con svastiche e altri loghi antisemiti, bandiere naziste. La donna aveva partecipato a manifestazioni di Forza Nuova anche in Veneto. Trovato dai poliziotti anche un modulo d’adesione (in bianco) d’iscrizione al Nsab, il “Partito nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori” che ha sede in provincia di Milano, e un documento programmatico in 25 punti.

PARTITO NAZIONALSOCIALISTA DEI LAVORATORI 1

Vi sono anche due coniugi originari della Sicilia ma residenti a Vicenza tra i cinque veneti rintracciati dalla Digos nell’ambito dell’inchiesta sull’estremismo di destra. L’uomo ha 42 anni, la moglie 40. I due si erano trasferiti dal capoluogo veneto in Sicilia l’estate scorsa ma dall’inizio di novembre avevano fatto rientro a Vicenza, in cerca di una nuova casa. Sono stati trovati dagli agenti nell’abitazione di amici. L’uomo, in particolare, ha vari precedenti per maltrattamenti e stupefacenti.

Leggi anche: La retata della Digos nell’estrema destra

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