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Francesca Donato dice che non andrà più in tv (ma solo “in certe trasmissioni televisive”)
neXtQuotidiano 10/02/2022
L’europarlamentare (ex Lega) annuncia l’addio alle ospitate televisive
Dopo mesi a fare figuracce a reti unificate e a propinare bufale sui vaccini e sulla pandemia, arriva l’auto-embargo dalla televisione di Francesca Donato. Non è chiaro se non sarà più ospite di nessuna trasmissione, ma probabilmente non la vedremo più in onda sulle frequenze di La7, l’emittente che – più di tutte – le ha dato spazio e voce nel corso di vari programmi (tra Di Martedì e Non è l’Arena, per citare solamente i programmi più seguiti della rete)
Dopo due ore di processo in contumacia a genitori di bimbi malati, ingiurie e accuse infamanti a medici defunti e attacchi personali di bassissimo livello, ho deciso che a queste trasmissioni vergognose non mi vedranno mai più. Continuerò a informarvi su canali più seri.
— Francesca Donato (@ladyonorato) February 9, 2022
Francesca Donato dice che non andrà più in tv (ma solo “in certe trasmissioni televisive”)
“Dopo due ore di processo in contumacia a genitori di bimbi malati, ingiurie e accuse infamanti a medici defunti e attacchi personali di bassissimo livello, ho deciso che a queste trasmissioni vergognose non mi vedranno mai più. Continuerò a informarvi su canali più seri”, ha scritto Francesca Donato sul suo profilo Twitter. Una decisione che anticipa quella mai presa, per esempio, da La7. L’emittente di Urbano Cairo, infatti, è spesso stata criticata per dare eccessivo spazio a esponenti dell’universo no vax che hanno propinato al pubblico moltissime bufale nel corso di questo anno abbondante di campagna di immunizzazione.
Alla fine, dunque, è stata lei a dire addio a queste ospitate televisive. Non la vedremo più su quegli schermi il martedì o la domenica sera. Per lei ci saranno “altri canali”. Sicuramente quelli social, gli stessi in cui – senza accettare il contraddittorio – sono stati il suo palcoscenico per quella propaganda fatta di dati sbagliati e interpretazioni forzate per portare acqua al mulino delle sue narrazoni.