Francesca Barracciu condannata a 4 anni per peculato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-05

L’ex sottosegretaria alla cultura condannata nell’ambito dello scandalo sui fondi ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna. In ballo circa 80mila euro di spese non giustificate

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L’ex sottosegretaria alla Cultura del Governo Renzi, Francesca Barracciu (Pd), è stata condannata a 4 anni di reclusione per peculato aggravato nell’ambito dello scandalo sui fondi destinati ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna e spesi per fini non istituzionali. La sentenza è stata pronunciata dalla seconda sezione del Tribunale di Cagliari dopo circa un’ora e mezzo di camera di consiglio. Il pubblico ministero Marco Cocco aveva chiesto per l’imputata 5 anni di carcere. La Barracciu ha anche ricevuto un’interdizione dai pubblici uffici per quattro anni.

Francesca Barracciu condannata a 4 anni per peculato

All’esponente del Pd l’accusa contestava la spesa, senza adeguati giustificativi, di circa 81mila euro dei fondi del Consiglio regionale assegnati al suo gruppo, quando Barracciu sedeva nel parlamento sardo. “L’onorevole Barracciu ha percepito quei soldi: che utilizzo ne ha fatto? Un interrogativo che ancora oggi attende risposta”, ha sottolineato il pm durante la sua requisitoria. Il magistrato che coordina tutte le inchieste sui fondi – un’ottantina i politici inquisiti o già a processo – si è poi soffermato sulle giustificazioni fornite dall’imputata in due interrogatori quando parlò di “rimborso chilometrico per iniziative fatte nell’interesse del gruppo”. “I chilometri erano 65.597 ma così il conto arriva a 31 mila euro e non ai 33 mila contestati – ha obiettato il pm – le sue sono giustificazioni virtuali”.

La Barracciu in questi anni era finita spesso nelle polemiche per le sue affermazioni e le sue risposte su Twitter; come quando sostenne un’assemblea sindacale dei lavoratori del Colosseo fosse un reato “in senso lato”. Oppure come in occasione del suo litigio con Alessandro Gassman.

L’accusa di peculato per Francesca Barracciu

La vicenda giudiziaria è cominciata all’indomani delle primarie del centrosinistra – vinte dalla stessa Barracciu – per la scelta del candidato alla regionali 2014. Allora l’ex europarlamentare aveva ricevuto un avviso a comparire, assieme ad altri 33 ex colleghi di gruppo, in cui le veniva contestata una cifra pari a 33 mila euro che, come lei stessa ha sostenuto in interrogatorio, erano stati utilizzati tutti in rimborsi benzina per viaggi in auto in giro per la Sardegna collegati alla sua attività politica.
francesca barracciu reato
Tornata davanti agli inquirenti per un secondo interrogatorio, l’onorevole non era riuscita però a dare una spiegazione alle tante incongruenze riscontrate dalle successive indagini della procura e nemmeno su una seconda tranche di fondi percepiti e contestati pari a 45mila euro circa. Così, travolta dalle polemiche, Barracciu era stata costretta dal suo partito a fare il passo indietro, che ha lasciato spazio alla candidatura dell’attuale presidente della Regione, l’economista Francesco Pigliaru. La Procura aveva continuato con i suoi accertamenti dai quali era saltata fuori un’ulteriore spesa considerata impropria dall’accusa: circa 3.600 euro per un convegno organizzato dalla società Evolvere, in cui era personalmente interessata.

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