Un collega di Cerciello Rega ha scattato la foto dell’americano bendato e ammanettato?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-06

Lo scatto inviato in una chat per dimostrare ai colleghi che chi era coinvolto nel caso dell’omicidio del vicebrigadiere era stato fermato. Da lì è finito sui giornali per screditare il gruppo di D’Aloia

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Sarebbe stato un collega di Mario Cerciello Rega a scattare la foto di Gabriel Natale-Hjorth bendato e ammanettato nella caserma di via In Selci a Roma. Ovvero un militare della stazione Farnese, la stessa alla quale apparteneva il vicebrigadiere ucciso a Roma. La procura capitolina che indaga sull’omicidio infatti ha aperto un fascicolo anche sull’immagine poi fatta girare in una chat dei carabiniere e infine arrivata alla stampa.

Un collega di Cerciello Rega ha scattato la foto dell’americano bendato e ammanettato?

E, fa sapere oggi Valeria Pacelli sul Fatto, nell’opera di diffusione si sarebbero mosse due diverse persone con due intenzioni diverse:

Secondo quando risulta al Fatto (ma le bocche in Procura sono cucite), il principale sospettato sarebbe tra i militari della stazione Farnese, la stessa dove lavorava Cerciello Rega, che in quel momento si trovavano negli uffici di via In Selci. Quello scatto (gli investigatori hanno ricostruito il momento in cui è stato fatto) poi è stato inviato in una chat per dimostrare ai colleghi che chi era coinvolto nel caso dell’omicidio del vicebrigadiere era stato fermato.

foto natale hjorth bendato carabiniere 3

Diversa l’intenzione di chi ha inviato la foto alla stampa: secondo gli investigatori si tratta di qualcuno intenzionato a screditare il gruppo di Lorenzo D’Aloia, il comandante del Nucleo investigativo che ha collaborato nelle indagini della Procura facendo venire a galla, con il pm Giovanni Musarò, i presunti depistaggi dell’Arma sul caso Cucchi. È questa solo un ’impressione degli investigatori che sono alla ricerca del responsabile.

Intanto è confermato che nessuna ha ripreso la scena della colluttazione tra i due carabinieri Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, quella notte in borghese, e idue americani, conclusasi tragicamente con le 11 coltellate inferte da Elder al vicebrigadiere.

Il padre di Gabriel Natale-Hjorth

Intanto Fabrizio Natale, padre di Gabriel Natale-Hjorth, in un’intervista al Corriere della Sera ha difeso il figlio dalle accuse più gravi:

Suo figlio era lì mentre l’amico infieriva con 11 coltellate sul carabiniere. Come può dire che non c’entra?
«Lui mi ha giurato di non sapere che l’altro ragazzo aveva un coltello. Pensava di dover effettuare uno scambio come gli era stato chiesto e così avrebbero avuto indietro i soldi».

Poi però c’è stata l’aggressione e il suo amico ha accoltellato un uomo. Perché, invece di scappare via è tornato in albergo a dormire?
«Lui non sapeva che quell’uomo era un carabiniere, mi ha assicurato di non aver capito che era morto».

E lei gli crede?
«Sì. L’ho visto in carcere, ho visto in che stato è, quanto è disperato. E gli credo».

Il tribunale del Riesame a settembre dovrà decidere su Gabriel ed Elder Finnegan Lee.

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