Opinioni
Forza Genova
Carlo Cipiciani 12/10/2014
Genova, di nuovo, sommersa dall’acqua. Genova assassinata dal cemento, con questa pioggia che ci bagna, in un Paese pieno di gente che applaude ai condoni e assiste compiaciuta alle inaugurazioni di cavalcavia e che non batte ciglio quando si tagliano i fondi per la difesa dell’ambiente e quelli per il dissesto idrogeologico. Genova, sommersa dall’acqua […]
Genova, di nuovo, sommersa dall’acqua. Genova assassinata dal cemento, con questa pioggia che ci bagna, in un Paese pieno di gente che applaude ai condoni e assiste compiaciuta alle inaugurazioni di cavalcavia e che non batte ciglio quando si tagliano i fondi per la difesa dell’ambiente e quelli per il dissesto idrogeologico. Genova, sommersa dall’acqua e da polemiche a volte giuste a volte pretestuose.
Ma di questa Genova assassinata dal cemento in questa pioggia che ci bagna, arriva di nuovo anche un lampo di sole: la solidarietà e la grandezza che sempre riscopriamo nei momenti più duri. Genova vista da qui, è ancora la superba, con i suoi angeli del fango che – senza che qualcuno chieda loro niente – scavano e danno una mano per ridarle il suo magnifico volto.
Perché per fortuna molti italiani lo hanno capito, e lo postano e lo scrivono.
Lo Stato non ha abbandonato #Genova. Perché noi ci siamo. E lo Stato siamo noi. #solidarietà #Angelidelfango pic.twitter.com/mGdjBwFs5P
— danielecina (@danielecina) 12 Ottobre 2014
Ma mia cara, carissima Genova, che sei per me e per tutti noi sempre la superba, purtroppo quella grandezza noi la ritroviamo solo nei momenti “un po’ così con l’espressione un po’ così” e poi finiamo per dimenticarla di nuovo appena la piena è passata, per tornare ognuno ai cazzi nostri. Come prima, più di prima. Chissà se un giorno “in quest’immobile campagna con la pioggia che ci bagna” riusciremo finalmente a capire che i cazzi nostri sono anche cambiare questo Paese, e non solo ripararlo dopo la tempesta. Che lo Stato siamo noi tutti i giorni, non solo quelli con questa pioggia che ci bagna.
Perché adesso, mentre guardiamo Genova immersa nel fango, “i gamberoni rossi sembrano ancora un sogno. E il sole è un lampo giallo al parabrise” che chissà se arriverà mai.
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