Fontana e il secondo conto in Svizzera a sua insaputa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-20

Dopo il primo Attilio Fontana, come hanno spiegato ieri i suoi legali, ammette che non sapeva nulla di un secondo conto in Svizzera

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Dopo il primo Attilio Fontana, come hanno spiegato ieri i suoi legali, ammette che non sapeva nulla di un secondo conto in Svizzera. Si tratta di 2,5 milioni di euro sul conto aperto sempre presso Ubs e poi schermato da due
trust e da una fondazione familiare in Liechtenstein

Fontana e il secondo conto in Svizzera a sua insaputa

Il tentativo di bonifico da parte di Fontana, partito da un conto svizzero Ubs per una fornitura di camici da parte dell’azienda del cognato, fece scattare l’allarme in Banca d’Italia per l’operazione sospetta e portò alla luce due conti, riconducibili alla madre. Dalle indagini della procura di Milano è emerso che il presidente della Regione Lombardia avrebbe avuto a disposizione un ‘tesoretto’ di 5,3 milioni di euro: il primo derivante da un conto aperto in Svizzera dalla madre nel 1997 (3 milioni frutto del lavoro come dentista), un secondo conto aperto nel 2005 (all’età di 82 anni) su cui vengono convogliati oltre 2 milioni di euro. Il patrimonio, spiegano i legali, “si è accumulato sin dagli anni 70 e si è scoperto che ricomprendeva anche un secondo conto aperto nel 1999 presso altra banca elvetica”, la Banca di Losanna, “circostanza della quale il presidente Fontana era completamente all’oscuro”. Il successivo consolidamento dei due conti “spiega l’ammontare del patrimonio fatto oggetto di emersione”. La Procura sta ora verificando il materiale messo a disposizione. “Siamo preparati ai commenti e alle battute di ogni genere”, hanno spiegato i due avvocati. Il Fatto Quotidiano oggi spiega nel dettaglio la storia del secondo conto in Svizzera di Fontana. Due anni il primo conto, nel 1999, viene aperto un conto presso UBI:

 La vita di questo conto si esaurisce nel luglio del 2005 quando 2,5 milioni vengono bonificati su quello del 1997 e poi trasferiti sempre nel luglio 2005 sul conto del 2005 aperto sempre presso Ubs e poi schermato da due trust. Il dato “incerto” è che non si sa quando e come i 2,5 milioni sono arrivati sul conto del 1999. La chiave di questa storia, alla base anche della richiesta rogatoriale, è capire come e quando sono stati accumulati i 2,5 milioni. E, secondo quanto è spiegato in Procura, lo svelare semplicemente la provenienza dei 2,5 milioni dal conto del 1999 non fa chiarezza sul come e sul quando di questa corposa provvista. Il totale del denaro scudato viene così diviso in due partite separate, una prima da 3,5 milioni e una seconda da 2,5 milioni che poi confluiranno nel conto 102 del 2005 poi chiuso nel 2014.

Ora la Procura esaminerà le carte che gli avvocati del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno depositato in Procura a Milano e che ricostruisce la situazione bancaria dei conti svizzeri e l’origine del patrimonio di Fontana a partire dal 1997. Secondo il Fatto anche sull’affermazione della difesa sul patrimonio che si è accumulato sin dagli anni 70 ci sono dei dubbi da chiarire.

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