Dalle fondine rotanti ai taser: tutte le armi che mancano alla polizia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-06

I sindacati delle forze di polizia puntano il dito sulle dotazioni spesso obsolete

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Non solo fondine. Dopo l’omicidio dei due poliziotti in questura a Trieste un faro si accende sulle armi che mancano alla polizia, ovvero su tutte le attrezzature che oggi non sono in dotazione perché le gare e gli appalti del ministero dell’Interno sono troppo lenti. Il Messaggero spiega che da due anni la polizia impiega le nuove fondine rotanti, che costano 80 euro:

Di certo tutti sono concordi nel ritenerle un importante passo in avanti nell’equipaggiamento. Le vecchie, una sorta di astuccio in cui infilare l’arma, sono arretrate. Per aprirle, ed impugnare la pistola, è necessario sfilare il cinturino, aprire il cappuccio della fondina e poi estrarre la beretta. Tutto tempo sprecato. In certe situazioni i decimi di secondo fanno la differenza.

Inoltre la fondina è fissa, perciò quando l’agente si siede, per esempio in auto, risulta essere scomoda. Problemi superati da quella rotante che si sposta a seconda della posizione che assume il poliziotto. Ma non solo. Perché risulta avere anche un altro punto a suo favore. Si schiaccia un pulsante che sposta un supporto sopra l’arma e l’agentesi ritrova, immediatamente, con la pistola in mano. Fi

fondine polizia questura trieste

Proprio queste sarebbero, secondo il SAP, difettose ma le denunce del sindacato che risalgono a un anno fa non sono state mai prese in considerazione. Ma la questione fondine non è il solo problema che investe la polizia. Infatti gli agenti non hanno in dotazione i giubbotti antiproiettile da indossare sotto gli abiti, più leggeri e pratici rispetto a quelli che si applicano sopra la divisa. In molti casi, pur di non rimanere sprovvisti di un accessorio così importante per la sicurezza, lo acquistano spendendo soldi di tasca loro: tra i 500 e i 1000 euro.

fondine rotanti
La dotazione delle forze di polizia (Il Messaggero, 6 ottobre 2019)

La mancanza del taser, un apparecchio che rilascia una scossa elettrica capace di immobilizzare i muscoli, è invece denunciata da polizia (che destina solo il 10% delle risorse a favore dell’equipaggiamento), carabinieri e finanza. In Italia le nostre forze dell’ordine non lo hanno in dotazione. C’è poi la questione degli appalti. «Le gare per l’acquisto di nuovi materiali sono lunghe, spesso interrotte da ricorsi che portano a distribuire l’equipaggiamento dopo una sperimentazione di mesi, se non anni», spiega Antonio Tarallo, delegato del Cocer dei carabinieri. Con il risultato, perciò, che in alcuni casi i nuovi strumenti arrivano quando sono stati superati da altri più performanti. Ad ogni modo, a breve, i quasi 80mila carabinieri che ogni giorno garantiscono la sicurezza di milioni di italiani, potranno sostituire la vecchia beretta 92f, che carica pesa quasi un chilo e 200 grammi, con pistole più leggere.

Leggi anche: Le fondine sotto sequestro dopo gli omicidi in questura a Trieste

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