Il focolaio nel quartiere di De Luca a Salerno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-21

Il primo caso si registra sabato 11 luglio con il barista. A stretto giro si ritrovano contagiati anche un paio di amici di quest’ultimo e la dipendente della vicina banca. Il risultato è il bar e lo sportello bancario sbarrati che hanno riaperto solo ieri. Mentre passano i giorni e gli altri casi non vengono ricondotti al quartiere

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C’è un focolaio di Coronavirus SARS-COV-2 nel quartiere Carmine di Salerno, dove tra i poco più di cinquemila residenti c’è anche il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Come abbiamo raccontato, tutto è partito da una serie di contagi sospetti tra cui il titolare di un bar, poi l’impiegata della banca appena di fianco. E poi, ancora, i due amici del barista, un’intera famiglia di pasticcieri, un commerciante e una coppia di coniugi. In totale 12 positivi in meno di una settimana e in meno di un chilometro quadrato.

Il focolaio nel quartiere di De Luca a Salerno

Il Mattino scrive che nei bollettini quotidiani dell’Unità regionale di crisi Salerno non viene menzionata mai. Ma nel quartiere, informa sempre il quotidiano, si pensa:  «Vogliono tenere bassa l’attenzione perché se ammettessero che qui esiste un cluster, sarebbero costretti a chiudere tutto», visto che la zona è per la maggior parte popolata da anziani, ormai è deserto e si indossa la mascherina anche all’aria aperta:

D’altronde come fai a non avere timori se pure i preti salesiani hanno deciso di chiudere l’oratorio? «Vista l’instabile situazione del nostro quartiere abbiamo ritenuto opportuno sospendere le attività», hanno comunicato, loro sì senza tanti giri di parole, i padri salesiani che dimorano qui dalla fine degli anni ‘50 e, Covid a parte, non hanno mai chiuso le porte.  E poi, ancora, l’allarme scoppiato in tribunale dove un ufficiale giudiziario pure è risultato positivo.

Per questo ieri la presidente della Corte d’Appello di Salerno, Iside Russo, ha disposto la chiusura dell’ufficio Notifiche, situato nel centro storico, finché non arriveranno i risultati dei tamponi ai dipendenti. Così come chiude anche l’ufficio degli avvocati alla Cittadella giudiziaria, sempre a ridosso del quartiere. Decisione a scopo precauzionale adottata dal Consiglio dell’ordine di Salerno: «A causa dell’emergenza Covid 19 gli uffici degli avvocati di Salerno resteranno chiusi fino a diversa disposizione».

Il primo caso si registra sabato 11 luglio con il barista. A stretto giro si ritrovano contagiati anche un paio di amici di quest’ultimo e la dipendente della vicina banca. Il risultato è il bar e lo sportello bancario sbarrati che hanno riaperto solo ieri. Mentre passano i giorni e gli altri casi non vengono ricondotti al quartiere perché i positivi sono residenti in comuni limitrofi. È il caso del  asticciere, positivo, con la moglie e i due figli che risiedono a Battipaglia. Poi la coppia che invece sì risiede lì e un cinquantenne che pure vive altrove ma ha il negozio di scarpe a due passi dal bar e la banca. Troppi casi in una zona  ristretta anche se l’allarme non scatta affatto perché nessuno si preoccupa di verificare non tanto la residenza ma il luogo di lavoro.

Nel quartiere risiedono ufficialmente 5345 persone e ci sono 12 positivi. Il sindaco Enzo Napoli getta acqua sul fuoco: «C’è una serie di contagi che sono stati registrati, cinturati e verificati. Non penso si possa parlare di un cluster, ma la cosa deve essere tenuta strettamente sotto controllo. Ho parlato con il direttore dell’Asl, che mi ha rassicurato in merito alla possibile evoluzione della situazione».

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