Attualità
I tre nuovi focolai in Piemonte
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-27
L’ultimo è quello della Val d’Ossola. Qui ci sono 13 nuovi positivi, ma la Asl è in attesa dell’esito di altri tamponi. Sono tutti lavoratori frontalieri
Ci sono tre nuovi focolai di Coronavirus SARS-COV-2 in Piemonte mentre nel bollettino diffuso ieri pomeriggio dall’Unità di crisi della Regione, sono 156 i pazienti guariti, 15 i nuovo contagi (13 asintomatici), 6 i decessi, ma nessuno registrato nella giornata odierna, Il totale dei guariti dall’inizio della pandemia è di 24.334, mentre le vittime sono finora 4077.
I tre nuovi focolai in Piemonte
I ricoverati in terapia intensiva sono 14 (-1 rispetto a ieri), negli altri reparti 307 (-9). Le persone in isolamento domiciliare sono 1264. I tamponi diagnostici finora processati sono 406.121, quasi 4000 in più rispetto a ieri, di cui 222.660 risultati negativi. L’ultimo focolaio, spiega oggi il Corriere di Torino, è quello della Val d’Ossola. Qui ci sono 13 nuovi positivi, ma la Asl è in attesa dell’esito di altri tamponi. Sono tutti lavoratori frontalieri.
Otto lavorano in uno stabilimento nel canton Vallese e al Servizio di igiene e sanità pubblica hanno raccontato di altri colleghi con sintomi riconducibili al Covid-19. Le altre cinque persone sono impiegate in una casa di riposo del canton Ticino. Tutti stanno trascorrendo la quarantena a casa, a parte un lavoratore della Rsa, ricoverato all’ospedale Castelli di Verbania, le cui condizioni non preoccupano. Si aggrava invece la situazione nellaRsa Madonna del Pozzo di San Salvatore Monferrato. In una settimana i casi positivi sono raddoppiati: gli anziani ammalati sono 16, 10 gli operatori, già 3 i deceduti sempre tra gli ospiti. Un altro focolaio si sarebbe verificato nel Novarese. Qui, nella settimana dal 17 al 23 giugno, la Fondazione Gimbe segnala 11 casi in più rispetto a quella precedente.
Intanto ieri una delegazione del Comitato Vittime Rsa e della Fondazione Promozione Sociale è stata ricevuta questa mattina a Palazzo Lasacris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, dal presidente Stefano Allasia, e l’assessore alla Semplificazione Maurizio Marrone. Fra le richieste, “che venga ripristinato il diritto alle cure per gli anziani non autosufficienti e per i malati di Alzheimer o con altre forme di demenza, e che venga garantita la continuità terapeutica dopo il ricovero in ospedale”. “Pensiamo – hanno detto gli esponenti della delegazione – che le Rsa siano a pieno titolo parte del servizio sanitario regionale e che debbano trasformarsi in strutture sanitarie, prevedendo una direzione sanitaria ad hoc. E’ inoltre urgente rimuovere tutti i provvedimenti che hanno scaricato la responsabilità dalla sanità su servizi socio-assistenziali e famiglie”. “La pandemia – ha rimarcato Allasia – è un dramma che ha colpito tutti senza distinzioni e che ha messo in evidenza alcune lacune di un sistema sanitario che si è dimostrato in certi casi vecchio e poco tempestivo. Sarà compito del Consiglio regionale, attraverso un’azione legislativa forte, modernizzare un apparato che deve essere più efficace. Sarà mia premura sottoporre queste istanze al presidente Alberto Cirio e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi”. Marrone ha ricordato che le Regioni stanno giocando una partita complicata per avere dal Governo copertura delle spese sanitarie e non lasciare scoperta la parte di società più colpita dal Covid.