Flavio Insinna critica in diretta a L’Eredità l’aumento delle spese militari in Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-28

Il conduttore de L’Eredità Flavio Insinna critica l’aumento della spesa militare in Italia: “Con quei soldi andrebbero costruiti scuole, ospedali, case”

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“Risparmio sulla spese. Non vi arrabbiate, per me il risparmio andrebbe fatto sulla spesa militare e con quei soldi andrebbero costruiti scuole, ospedali, case. Mi taccio… Tanto lo sapete che c’ho ragione io”: il conduttore de “L’Eredità” Flavio Insinna, nella puntata andata in onda venerdì 25 marzo, ha fatto una riflessione per inciso un attimo prima di svelare la parola finale del gioco, che era appunto “risparmio”. Pochi minuti prima che il programma finisse e desse la linea al Tg1, il conduttore ha aggiunto: “La parola è risparmio, questa sera. In quel caso ho ragione io. Il risparmio va fatto sulle armi”. Una presa di posizione in questi giorni nei quali il dibattito politico ruota intorno all’aumento della spesa militare dei Paesi Nato, come sottolineato dal presidente del Consiglio Mario Draghi: “L’Italia osserverà l’impegno, come tutti gli altri governi occidentali”. L’aumento dovrebbe portare i fondi impiegati nel settore al 2% del Pil.

Flavio Insinna critica in diretta a L’Eredità l’aumento delle spese militari in Italia

Il tema agita la maggioranza dopo che le parole dell’ex premier Giuseppe Conte hanno fatto temere uno strappo. “Nessun passo indietro M5S sulle spese militari – ha detto oggi il leader grillino – anzi sono convinto che sarà il governo a fare un passo avanti, a perseguire con noi la strada della ragionevolezza. È illusoria la strada del riarmo, delle spese militari forsennate. La sicurezza è un concetto molto più ampio che riguarda la sicurezza delle nostre periferie, centri urbani, campagne”. Qualche giorno fa aveva detto: “Con quale faccia con questo caro-bollette e caro-benzina diciamo ai cittadini che ora bisogna dedicarsi alle spese militari? Possiamo dirlo mentre in Sanità rimandiamo 1 milione di interventi e 20 milioni di esami diagnostici?”. Diametralmente opposta la posizione di Luigi Di Maio, anche lui leader del M5S ma con visioni più “governiste” da ministro degli Esteri: “Siamo una forza di governo che deve saper rispettare gli impegni, in linea con la sua collocazione”.

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