Roberto Fico e il M5S che deve chiedere scusa per TAP e Terzo Valico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-16

Il presidente della Camera dice che non si può governare seguendo i sondaggi. E chiede di spiegare ai cittadini anche i motivi per cui non è stato possibile mantenere certe promesse, andando sul territorio

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“Rispetto al Tap e al Terzo Valico in campagna elettorale abbiamo fatto delle promesse che non possono essere mantenute per mille e uno motivi? Allora, si chiede scusa e si va sui territori fino in fondo a spiegare il perché”: il presidente della Camera Roberto Fico da Lucia Annunziata a Mezz’ora in Più fa mea culpa per il gasdotto pugliese e per i lavori del Terzo Valico a cui l’altroieri il ministro Toninelli ha dato l’ok nonostante i grillini abbiano promesso in campagna elettorale di fermarli.

Roberto Fico e il M5S che deve chiedere scusa per TAP e Terzo Valico

“L’inquietudine” del presidente della Camera Roberto Fico non si concentra tanto sulle frizioni nella maggioranza, che pur ci sono, e sulle promesse al momento mancate da parte dei 5 stelle con l’elettorato (come Tap e terzo valico) ma soprattutto sul fatto che non si può governare “seguendo i sondaggi”. “Non posso cambiare la mia politica seguendo i sondaggi”, sottolinea parlando su Rai3. “Se seguo i sondaggi perdo la mia onestà intellettuale”, aggiunge Fico rimarcando che il vero passo deve essere ora non quello dei centometristi ma della costruzione sulla lunga distanza con l’obiettivo di un “paese migliore”. Fico non parla quindi di “inquietudine” per le promesse non mantenute ma della necessità di spiegare ai cittadini anche i 1001 motivi per cui non è stato possibile mantenere certe promesse, andando sul territorio a “scusarsi” se serve.

roberto fico

Fico ha anche parlato della trattativa con Bruxelles sulla Manovra del Popolo: “Il governo italiano e il popolo italiano hanno diritto a una propria manovra ma esistono regole europee concordate da tutti”. Se si vuol fare una manovra espansiva ma non si può fare quel deficit, allora si fa una discussione a oltranza, e possono esserci ritardi” da parte del governo nel portare il testo definito della legge di Bilancio in Parlamento. “Certo – ha proseguito – meglio far presto, cos’ il Parlamento può discutere. Ma sulla manovra, oltre a Governo e Parlamento, c’è un altro attore, cioè l’Europa”. Alla domanda se il governo non abbia perso tempo nello scontro con Bruxelles, Fico ha risposto: “C’è stato uno scontro, ma i toni sbagliati ci sono stati non solo dal Governo ma anche dalla Commissione, alcuni toni sono stati inaccettabili, c’è stata una spirale, che ora sembra finita”. Tuttavia, con l’avvio del confronto la vicenda lascia un messaggio utile: “Credo che ci lascia alla fine – ha osservato Fico – un messaggio positivo anche per l’ Europa: cioè alcuni termini possono essere messi in discussione, per esempio per le politiche sociali. In più ora l’Europa può pensare a se stessa, alle proprie istituzioni. Tutti hanno confermato che l’Europa deve discutere su se stessa per trasformarsi. Dove il cittadino è abbandonato, è lontano da una stazione ferroviaria, lontano da un presidio medico, l’ vince l’estremismo”.

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