Il feto e gli altri imperdibili gadget del Congresso delle Famiglie

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-03-30

La pezzetta per pulire gli occhiali con una foto di papa Francesco e la scritta: «Fede e terapia. Ferite dell’anima, genitori in cerca di guarigione». E la spilletta con due piedini dorati «riproduzione esatta di una gestazione di 12 settimane»

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Il Congresso delle Famiglie non rimarrà nella storia soltanto perché la figlia dell’organizzatore si è dissociata o per i soldi con cui è stato finanziato, ma anche per gli imperdibili gadget che l’organizzazione ha pensato bene di distribuire. Tra questi c’è Michele, ovvero la replica in miniatura di un feto.

Il feto e gli altri imperdibili gadget del Congresso delle Famiglie

Michele, racconta oggi Repubblica, è andato esaurito in poco tempo, così come la spilletta con due piedini dorati «riproduzione esatta di una gestazione di 12 settimane», ossia il termine ultimo previsto dalla legge 194 per poter abortire. Tutti gadget firmati Pro Vita, una delle associazioni che insieme a Citizen Go, Generazione Famiglia e Family Day, ha organizzato il summit di Verona, e il cui presidente, Antonio Brandi, è un vero ultrà dei movimenti per la vita.

Il Corriere racconta un altro episodio divertente a proposito dei gadget: quando si è scoperto che tra questi c’era anche la pezzetta per pulire gli occhiali con una foto di papa Francesco e la scritta: «Fede e terapia. Ferite dell’anima, genitori in cerca di guarigione»: qui sono scattatele accuse di «oscurantismo».

Perché c’era anche annotato il «numero verde» per avere «un sostegno spirituale, medico, psicologico e pedagogico» e i consigli: «Bambini non nati, nulla è perduto se…». E se hai avuto un «aborto spontaneo o uno procurato, cosa puoi fare? Un gesto d ’amore. Onora il tuo bambino col seppellimento. La Chiesa lo insegna, la legge italiana lo prevede».

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I gadget del Congresso delle Famiglie (La Repubblica, 30 marzo 2019)

Madrina dell’evento è stata la giornalista Eva Crosetta, volto di Unomattina e Linea Verde, che il direttore di Raidue, Carlo Freccero, ha voluto al posto di Monsignor d’Ercole, alla guida di Sulla via di Damasco per «svecchiare i programmi religiosi». Infine c’è un giallo riferito dal Gazzettino, che riguarda il presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

«Non vado a Verona prima di tutto perché non sono stato invitato», ha detto il premier Giuseppe Conte. Al che Jacopo Coghe, organizzatore del Congresso mondiale delle famiglie, ha smentito, pur con garbo, il presidente del Consiglio: «Siamo veramente dispiaciuti, a dicembre ho inviato personalmente una mail di invito al presidente del Consiglio e ai vicepremier. Per questo spero che il presidente del Consiglio possa venire, anche all’ultimo momento, noi gli rinnoviamo l’invito di venire al Congresso di Verona». Dunque, anche Di Maio era stato invitato. «Mi auguro – ha detto Coghe – un confronto anche con il M5s, e mi spiace di non aver avuto alcuna risposta da parte loro al nostro invito».

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