«Un uomo e una donna che sniffano cocaina sul fondoschiena della minorenne»: i festini di Villa Inferno su un sito porno?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-03

Secondo il gip che ha condotto l’inchiesta Villa Inferno, che è partita dalla denuncia della mamma della ragazzina coinvolta, sono stati fatti anche video e foto dei festini, e la 17enne ha spiegato ai carabinieri che le immagini venivano pubblicate su un sito porno

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Ieri Il gip di Bologna Letizio Magliaro ha descritto il ruolo di Luca Cavazza, uno degli otto indagati nell’ambito dell’operazione Villa Inferno dei carabinieri, che ora si trova agli arresti domiciliari: secondo Magliaro aveva il compito “e lo svolgeva continuamente, di individuare giovani donne da avviare alla prostituzione”. Le feste avvenivano in una villa di proprietà di Davide Bacci, che è in carcere. Ma secondo il gip che ha condotto l’inchiesta, che è partita dalla denuncia della mamma della ragazzina coinvolta, sono stati fatti anche video e foto dei festini, e la 17enne ha spiegato ai carabinieri che le immagini venivano pubblicate su un sito porno. Spiega Repubblica:

L’inchiesta è partita quando la madre l’ha vista rincasare «completamente devastata». Quel giorno, dice, «le ho preso il telefono e lei ha dato di matto». Da qui l’intervento dei carabinieri e il ricovero nel reparto di psichiatria. Poi la lunga testimonianza a cui gli investigatori della compagnia “Bologna Centro” hanno poi dato sostanza sentendo altre ragazze e intercettando gli indagati. Martedì, il fascicolo del pm Stefano Dambruoso ha portato agli arresti. In carcere c’è finito Davide Bacci, proprietario della villa, mentre ai domiciliari sono andati Cavazza e l’imprenditore Fabrizio Cresi. Obbligo di firma per altri professionisti come l’avvocato, Umberto Mancini, Filippo Festi, Michele Marchesini e Randazzo. Un ottavo indagato è a piede libero. Alle feste hard la ragazzina non c’è arrivata subito. Prima ci sono stati gli appuntamenti a casa «tra pochi», poi in villa, dove una sera arrivando la 17enne ha trovato «almeno 10 tra ragazze e uomini che pippano». Negli incontri la cocaina «la portavano tutti», ha detto una delle maggiorenni che hanno confermato il racconto della 17enne. C’era la droga e giravano i soldi. Spiega infatti la vittima: «Una volta che mi hanno dato dei soldi li ho usati per farmi le unghie, altre volte compravo la coca». In alcune occasioni si sono fatti dei video e delle foto. Ai carabinieri ha detto che poi venivano postate su un sito porno. Ci sono le immagini, scirve il gip «di un uomo e una donna che sniffano la cocaina sul fondoschiena della minorenne»

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La ragazzina ha raccontato di non essersi opposta quando veniva fotografata o filmata perché «con tutta quella droga non si capiva niente» e che partecipava ai festini per la droga: «Ci andavo perché ci davano la roba senza chiederci di pagarla». Il pagamento in realtà c’era eccome: sesso anche di gruppo o tra ragazze, spiega sempre Repubblica mentre «qualcuno guardava» e «con l’uso di corde e altre cose, sadomaso insomma».

Leggi anche: Il Gip di Bologna: “Come Luca Cavazza adescava le minorenni per le feste con coca e sesso”

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