“Lazià, Tirana brutta aria” e altri cori contro i “cugini”: l’inchiesta della procura FIGC contro la Roma | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-27

La festa giallorossa dopo la conquista della Conference League ha portato all’apertura di un fascicolo contro il club e i giocatori. Come accaduto già al Milan

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Quel fiume di gente sparso per le vie del centro di Roma, mentre i due pullman scoperti con a bordo i calciatori e lo staff del club che aveva appena vinto il suo primo trofeo internazionale targato UEFA, è stato il simbolo di una tifoseria che per troppo tempo aveva atteso una successo come quello di Tirana. E anche i calciatori, durante i festeggiamenti della Roma, si sono vestiti da primi tifosi, partecipando a cori e brandendo striscioni. Ora, però, proprio quanto accaduto tra le Terme di Caracalla, il Circo Massimo e il Colosseo ha portato la Procura della Federcalcio ad aprire un’inchiesta contro la squadra capitolina. In particolare, si parla di Nicolò Zaniolo.

Il numero 22, infatti, è stato uno dei grandi mattatori dei festeggiamenti Roma e ha partecipato, come si vede nel video, attivamente – utilizzando anche un microfono – a quei cori contro i rivali cittadini della Lazio. Poi c’è il capitolo striscioni, in particolare quello esposto dal difensore Marash Kumbulla “Lazià Tirana brutta aria”, con ironico riferimento al luogo in cui la Roma ha vinto la coppa (Tirana).

Questo striscione non è stato realizzato dai calciatori della Roma, ma da un tifoso che poi lo ha consegnato ai calciatori a bordo di uno dei due pullman scoperti che hanno attraversato la città nel pomeriggio di giovedì 26 maggio.

Festeggiamenti Roma, la procura Figc apre un’inchiesta sui cori

La Procura della Figc – come già accaduto la scorsa settimana nei confronti del Milan per via di quello striscione esposto a bordo del pullman scoperto per i festeggiamenti dello scudetto dai calciatori Maignan e Krunic – ha aperto questo fascicolo di inchiesta sui festeggiamenti Roma per valutare la violazione dell’articolo 4 (in particolare il comma 1) del Codice di Giustizia sportiva. Che recita così:

“I soggetti di cui all’art. 2 sono tenuti all’osservanza dello Statuto, del Codice, delle Norme Organizzative Interne FIGC (NOIF) nonché delle altre norme federali e osservano i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”.

E, come nel caso dei rossoneri, i giocatori rischiano una squalifica – in particolare Nicolò Zaniolo per aver partecipato a quei cori partiti dai tifosi in strada e gridati dal pullman scoperto e Marash Kumbulla per aver esposto quello striscione con riferimento ai tifosi laziali (anche se, a differenza di quello rossonero, non c’era alcun insulto) – mentre sarà valutata anche la posizione del club fresco vincitore della prima edizione della UEFA Conference League per responsabilità oggettiva.

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