Politica
Fausto Scandola: il dirigente espulso e la CISL da rifondare
neXtQuotidiano 24/08/2015
L’ex dirigente a colloquio con il Fatto racconta le ragioni della sua protesta
Fausto Scandola è il dirigente della CISL espulso qualche settimana fa per aver contestato stipendi, pensioni e cumuli del sindacato. Per lui è stata aperta una petizione su Change.org, mentre oggi, parlando con il Fatto, l’ex dirigente parla della situazione e racconta come è andata la sua storia:
“Credo che stavolta sia scattato qualcosa e che non sarà possibile fermare il vento di cambiamento che si va formando”. Lui invita a non strappare la tessera del sindacato: “Semmai sono coloro che hanno percepito redditi da nababbi e non da sindacalisti che devono scusarsi con i tesserati”e non chiude alla possibilità del suo rientro in Cisl: “La Cisl è la mia casa. Ma non rientrerò dalla porta di servizio né con qualche baratto; spero dirientrare grazie ad un cambiamento della situazione ”. Scandola ha una storia sindacale di tutto rispetto: iscritto dal 1968 è impegnato nel volontariato e non nasconde l’amarezza per lo stato in cui versa il sindacato. “Soprattutto a livello territoriale, dice, i sindacati non ce la fanno, i tesserati diminuiscono, tranne quando ci sono situazioni disperate come la disoccupazione. Anche per questo si ricorre ad altre fonti di finanziamento”.
Il tema degli Enti bilaterali lo trova pertinente e spiega come, nel settore del Commercio e Turismo, funzioni il sistema: “Esistono quattro pilastri basati sulla contrattazione e sul rapporto con le parti datoriali: i fondi di assistenza sanitaria, gli Enti bilaterali, i Fondi previdenziali e i Fondi paritari interprofessionali per la formazione. Questi strumenti muovono molti soldi, vedono il ruolo attivo di ex dirigenti sindacali, magari con una buona pensione, formano consigli di amministrazione mai inferiori a sei”. “Vadetto, aggiunge,chese lerisorse vengono a volte drenate dai dirigenti sindacali c’è un movimento analogo anche da parte datoriale. Tutto ciò impone una riflessione ed un maggiore scrupolo su come vengono spesi i soldi del sindacato. Per il bene di lavoratori e pensionati. E per il bene del sindacato stesso”. Insomma,ce n’è abbastanza per mettereatema larifondazionedel sindacato. Scandola ci crede: “Il sindacato è da riformare, ed è bene cominciare al più presto”.