Il Fatto Quotidiano va in Borsa (con un piano blindato)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-09-16

Vicino alla quotazione la società di Padellaro e Travaglio. Ma con soglie e limiti di sicurezza per il controllo del giornale

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Il Fatto Quotidiano va in Borsa con un piano blindato. Da tempo si parla della prossima quotazione della società editoriale del giornale di Padellaro e Travaglio, ma oggi Milano Finanza spiega che si sarebbe finalmente trovata la quadra per il nuovo statuto, quello che dovrebbe garantire l’accesso a Piazza Affari senza però mettere a rischio il futuro del giornale. Spiega il giornale economico che il punto della questione è la quota di possesso azionario post Ipo, sul quale lavorano gli uomini di Integrae (il nominated advisor) e di Ntcm (lo studio legale): come prevede la legge in materia, sarà fissato al 15%: una soglia talmente bassa che è inferiore alle partecipazioni di alcuni soci come Antonio Padellaro (che ha il 16%), Chiarelettere o dell’amministratore delegato Cinzia Monteverdi.
fatto quotidiano borsa quotazione
A cosa serve una soglia così bassa? A evitare scalate e soci sgraditi e a garantire così indipendenza e linea editoriale del giornale:

Non è un segreto, infatti, che un paio d’anni fa la Sator di Matteo Arpe, che elaborò un business plan oggi superato, guardava con interesse all’ingresso nel capitale del Fatto Quotidiano dal quale con l’ipo potrebbe uscire alcuni soci della prima ora come Bruno Tinti (8,13%) o Francesco Aliberti (12,26%)

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