“Fascista o non fascista? Poco importa, è figlia di quel liquido amniotico”, Edith Bruck centra il punto su Giorgia Meloni | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-09

La scrittrice, sopravvissuta all’Olocausto, ha parlato della leader di Fratelli d’Italia che, dopo il 25 settembre, dovrebbe diventare Presidente del Consiglio

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In meno di due minuti è riuscita a descrivere lo status quo della politica italiana (e dei suoi protagonisti) in vista del voto per le elezioni Politiche del prossimo 25 settembre. Edith Bruck, ospite di Piazza Pulita, ha parlato della probabile vittoria della destra e di Giorgia Meloni che dovrebbe diventare la prossima Presidente del Consiglio. La scrittrice ungherese, naturalizzata italiana e sopravvissuta all’Olocausto, ha idee ben chiare e dipinge un quadro della situazione.

Edith Bruck contro Giorgia Meloni a PiazzaPulita

Dialogando con Formigli, Edith Bruck ha provato a spiegare per quale motivo la destra vincerà le elezioni. Soprattutto per colpa della sinistra che non riesce a essere unita.

“In questa maniera consegniamo alla destra il Paese e questo mi preoccupa. E spero che anche le altre persone si preoccupino, non solo io. Perché sono ebrea, sono sopravvissuta. Perché tutto quello che accade ci riguarda. Ovunque accada, non solo in Italia”.

Il pensiero di Edith Bruck viene interrotto dal conduttore, Corrado Formigli, per una nuova domanda. Il giornalista vuole parlare di un possibile ritorno a un titolitarismo, sottolineando come lui sia convinto che il fascismo non possa tornare e che Giorgia Meloni non sia fascista (nonostante la presenza di “alcuni fascisti nel suo partito”). E qui arriva la replica della scrittrice:

“Fascismo o non fascismo. Lei (Giorgia Meloni, ndr) è figlia di quel liquido amniotico, secondo me. Poi ovviamente non tornerà quello che è stato, magari sarà più soft oppure con il concetto di questa famiglia sacra (ricordando tutte quelle “esibizioni” in piazza al grido “sono Cristiana” etc, ndr). Il consenso che ha ottenuto? È perché la sinistra è più civile. Bisogna urlare perché la gente non sente. Rischiamo che vinca la destra perché la sinistra, chiamiamoli democratici se questa parola ha ancora un senso, non è unita”.

 

(foto e video: da PiazzaPulita, La7)

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