Le false multe stradali in arrivo con la Pec

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-15

Una nuova via dei raggiri che passa, adesso, attraverso l’invio di multe fasulle attraverso la Posta elettronica certificata (Pec)

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La Stampa racconta oggi una nuova via dei raggiri che passa, adesso, attraverso l’invio di multe fasulle attraverso la Posta elettronica certificata (Pec).

È questo un canale ultra-verificato che equivale alla vecchia raccomandata di carta ma che è trasmessa nella casella di posta elettronica di chi la riceve. Chi si vede arrivare una multa con l’autorevolezza della Pec è portato a pensare che si tratti di una comunicazione ufficiale e quindi autentica. Anche il mittente, quasi sempre la Polizia municipale di qualche Comune italiano, induce a cascare nella trappola, così come la presunta violazione (quasi sempre un divieto di sosta che è molto frequente tra gli automobilisti).

L’obiettivo di questa nuova forma di inganno è di indurre la vittima ad aprire il file allegato alla mail. Questo file contiene, infatti, un particolare virus capace di infettare immediatamente il computer del malcapitato e di rubare dati importanti come i codici per l’accesso ai servizi bancari e ai pagamenti. Non c’è soltanto la multa ad attirare nella trappola. Questa nuova forma di frodi via spam, vale a dire inviata in grandi quantità a una mole enorme di destinatari a caso, spesso ha come mittente aziende fantasma e fatture inesistenti. Cambia il mittente ma nel mirino di questa forma emergente di cybercrime c’è sempre il conto bancario
di chi è distratto.

raggi multe bando rimozione - 3

Il fenomeno è segnalato sul portale della Polizia Postale (commissariatodips.it) insieme ai consigli per difendersi. Al primo posto c’è la raccomandazione di non aprire assolutamente il file allegato, se l’indirizzo email del mittente è sconosciuto o palesemente «falso». Per capire che c’è qualche cosa di strano basta leggere con attenzione i dati. Molte volte ci sono indizi, come un numero di cellulare da chiamare ma che è troppo breve e risulta inesistente, che sono dei campanelli d’allarme. Se la Pec dovesse, invece, arrivare da una persona o da un’azienda con cui si hanno rapporti epistolari, è il caso di contattarla per chiedere conferma dell’invio.

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