Così Facebook censura la pagina sulla storia della Resistenza

di Dario Lapenta

Pubblicato il 2019-02-17

Nove anni di lavoro, oltre duemila file e 180 mila documenti storici sui partigiani e sulla Resistenza sono stati spazzati via senza una ragione precisa. È quanto è accaduto ai gestori della pagina “Italia Libera Civile e Laica = Italia Antifascista”

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Nove anni di lavoro, oltre duemila file e 180 mila documenti storici sui partigiani e sulla Resistenza sono stati spazzati via senza una ragione precisa. È quanto è accaduto ai gestori della pagina “Italia Libera Civile e Laica = Italia Antifascista”, che si sono visti cancellare all’improvviso l’immenso archivio che avevano costruito giorno dopo giorno al suo interno. “Dal 2009 ci occupavamo di preservare la memoria storica della Liberazione attraverso la pubblicazione sulla pagina di documenti e materiali, alcuni dei quali inediti.

Così Facebook censura la pagina sulla storia della Resistenza

«Avevamo pubblicato una dozzina di video interviste a partigiani anche attraverso l’aiuto dell’Anpi di Lugano. Il nostro era un lavoro storiografico e non politico», afferma Fabio, amministratore della pagina, a Nextquotidiano.it. “Trovo incredibile non tanto la censura della pagina in sé (avvenuta alcuni mesi fa ndr) perché sappiamo che gli algoritmi dei social si possono sbagliare, quanto il fatto di non aver attenuto nessuna risposta anche dopo l’invio di decine di email con richieste di spiegazioni a Facebook, e tantomeno il suo ripristino. Oramai abbiamo perso le speranze sul fatto che tutto il nostro lavoro possa essere recuperato”, conclude Fabio. Gli amministratori di “Italia Libera Civile e Laica = Italia Antifascista”, che contava oltre 83 mila followers, stanno cercando di recuperare il possibile, anche se alcuni documenti come le interviste a diversi partigiani sono andate definitivamente perse. Ora il lavoro recuperato viene archiviato in un blog e diffuso attraverso la pagina Il Partigiano.

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