Facebook blocca gli account di Fratelli d’Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-12

Il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro, ha presentato un’interrogazione al ministro Patuanelli

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“Dinanzi ai sempre più ripetuti blocchi di connessione decisi da Facebook nei confronti in particolare dei profili degli esponenti politici di Fratelli d’Italia, e più in generale di quelli dei vari coordinamenti locali, è necessario un intervento sul piano regolatorio. Infatti, questi blocchi rappresentano una censura verso chi liberamente e legalmente esprime le proprie idee politiche, configurando peraltro una violazione dell’articolo 21 della nostra Costituzione”: il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro, ha presentato un’interrogazione al ministro Patuanelli segnalando il blocco dell’account facebook di Fratelli d’Italia del Trentino Alto Adige e ci tiene a farlo sapere.

Facebook blocca gli account di Fratelli d’Italia

“Quello del blocco degli account da parte di Facebook rappresenta una pratica sempre più comune, che tende a colpire una parte politica in particolare; tanto da far ritenere che esista quasi una strategia tendente a silenziare determinate opinioni politiche”, ha lamentato de Bertoldi. “Dinanzi a tutto ciò il Parlamento non può rimanere a guardare e deve agire per tutelare la libertà di espressione. Anche perché se oggi è Fratelli d’Italia ad essere colpita, ma domani potrebbe toccare a qualche altra forza politica”.

fratelli d'italia facebook

Il blocco dell’account di FdI Alto Adige risale al primo ottobre scorso, ed è stato motivato così sui social network: “potrebbe essere dovuto ad attività della pagina che non rispettano le normative di Facebook”. Nell’aprile scorso venne invece sospeso il profilo di Caio Giulio Cesare Mussolini, allora candidato FdI alle Europee nella circoscrizione Sud: “Dopo una giornata di insulto libero contro la mia persona e la mia famiglia. Se poi la policy di Facebook è consentire foto a testa in giù, insulti, minacce di morte e di aggressioni, e al contempo sanzionare una persona solo per il suo cognome, allora siamo messi malissimo. Qui l’unico discriminato sono io. Facebook si comporta come un centro sociale. E’ inaccettabile. Sto valutando con i miei avvocati se iniziare un’azione legale”, concludeva Caio Giulio Cesare Mussolini.

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