Attualità
L’indagine Eurispes sull’eutanasia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-17
Tre italiani su quattro sono favorevoli all’eutanasia secondo un’indagine Eurispes, che fotografa lo scollamento tra il paese reale e l’immobilismo della politica sul fine vita
Tre italiani su quattro sono favorevoli all’eutanasia secondo un’indagine Eurispes, che fotografa lo scollamento tra il paese reale e l’immobilismo della politica sul fine vita. Fabio Martini sulla Stampa oggi illustra i risultati di un sondaggio che rileva anche il progressivo cambio di verso dell’opinione pubblica dal 2015 al 2020:
La «buona morte» – consistente nella somministrazione diretta di un farmaco letale al paziente – è una pratica ancora oggi illegale in Italia. Tuttavia ben il 75,2% degli intervistati si è espresso favorevolmente, attestando una forte ascesa del consenso negli ultimi cinque anni (la percentuale era del 55,2% di favorevoli nel 2015). La sensibilità degli italiani riguardo al tema sembra confermare un cambiamento degli orientamenti che si sta facendo strada nel nostro Paese, in linea con la posizione di altri Stati europei. Basti pensare alla svolta della Francia, dove l’eutanasia a domicilio sarà alla portata di tutti mediante la somministrazione di sedativi – ad opera degli stessi medici di base – che inducono il paziente in uno stato di sonno catatonico finché la morte non sopraggiunge.
I numeri parlano chiaro e raccontano l’erosione di tabù culturali che per anni hanno caratterizzato la nostra società. Nel 2020, con sei punti percentuali in più rispetto al 2019, il 73,8% dei cittadini
intervistati si dice favorevole al testamento biologico, vale a dire quella norma che permette di redigere anticipatamente un documento con valore legale nel quale viene stabilito a quali esami, scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari dare o non dare il proprio consenso nel caso di una futura incapacità a decidere o a comunicare.
E anche sul suicido assistito, sebbene la maggioranza degli italiani rimanga contraria, si registra una sempre maggior apertura. «Che i cittadini italiani siano più aperti del ceto politico sui temi delle libertà civili non è una novità», commenta Marco Cappato. Che mette in guardia: «Ciò che accade su eutanasia e fine vita dovrebbe però destare particolare allarme per la condizione di marginalità nella quale versa il Parlamento italiano».