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La vittoria dell’Ucraina all’Eurovision 2022 che risuona (anche) di solidarietà

di Chiara Capuani

Pubblicato il 2022-05-15

I Kalush Orchestra hanno scalato la classifica grazie ai voti ottenuti dal pubblico da casa. Zelensky: “Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa”.

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Arriva forte e chiaro il messaggio di solidarietà inviato dall’Europa all’Ucraina. E risuona – anche – della vittoria dei Kalush Orchestra della 66esima edizione dell’Eurovision Song Contest 2022. La band ucraina, infatti, ha scalato la classifica grazie ai voti ricevuti dal pubblico a casa (oltre quattrocento), svettando sulla Gran Bretagna (inizialmente favorita), sulla Svezia e sulla Spagna. Una vittoria che sa anche, giustamente, di appoggio morale e di sostegno, e risuona sulle note di Stefania, una canzone dedicata alla figura della madre (patria) che con le immagini che giungono da Kyiv e dalle altre città, assume un significato ancora più profondo.

In serata, il presidente ucraino Zelensky, aveva lanciato un appello sui social, pubblicando un breve video su Telegram dove invitava i telespettatori (e non) del contest a votare per la band ucraina. E, dopo la vittoria dei Kalush Orchestra, il leader del Paese invaso da Putin ha festeggiato proprio con un post su Facebook.

La vittoria dell’Ucraina all’Eurovision 2022 che risuona (anche) di solidarietà

“Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l’Europa. L’anno prossimo l’Ucraina ospiterà l’Eurovision. Per la terza volta nella sua storia. E credo non per l’ultima volta”, ha scritto Zelensky sui suoi social. “Faremo di tutto – ha aggiunto – per accogliere i partecipanti e gli ospiti dell’Eurovision a Mariupo. Libera, tranquilla, restaurata! Grazie per la vittoria della Kalush Orchestra e a tutti quelli che ci hanno votato”.

“Questa vittoria è per tutti gli ucraini. Slava Ukraini, gloria all’Ucraina!”, ha detto il leader della band vincitrice Oleh Psjuk, che in conferenza stampa ha poi dichiarato: “Cosa faremo al ritorno in Ucraina? Torneremo tra due giorni, è difficile dirlo. Ma come ogni ucraino siamo pronti a combattere in guerra, fino alla fine. Se il prezzo da pagare per il nostro appello fosse stata la squalifica, lo avrei pagato volentieri”, ha aggiunto riferendosi alla richiesta di aiuto per Mariupol fatta sul palco del PalaOlimpico di Torino (e che avrebbe potuto costargli la squalifica visto che l’Eurovision è per regolamento una manifestazione apolitica).

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