Esplosione a Milano: lo scoppio nella palazzina di Piazzale Libia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-12

L’esplosione che ha provocato un boato sentito questa mattina in tutta Milano Sud è legata a uno scoppio che ha coinvolto il piano terra e i primi tre piani di una palazzina in piazzale Libia 20. Si registrano diversi feriti, alcuni dei quali vengono curati a bordo delle ambulanze sul posto. Sono presenti una decina di mezzi dei vigili del fuoco 

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L’esplosione che ha provocato un boato sentito questa mattina in tutta Milano Sud è legata a uno scoppio che ha coinvolto il piano terra e i primi tre piani di una palazzina in piazzale Libia 20. Si registrano diversi feriti, alcuni dei quali vengono curati a bordo delle ambulanze sul posto. Sono presenti una decina di mezzi dei vigili del fuoco. Non ci dovrebbero essere dispersi, il comandante dei vigili del fuoco, Maurizio Meneghini spiega: “L’edificio è stato tutto evacuato, probabilmente non ci saranno dispersi, al momento ci sono ma le prime ricerche hanno dato esito negativo”. Meneghini ha continuato: “Sicuramente l’esplosione è stata nell’appartamento, mentre lo studio dentistico e’ stato coinvolto dall’esplosione che poi e’ sfogata nell’androne delle scale”. I primi testimoni raccontano cosa è successo:  “Passavo in auto quando c’è stata l’esplosione, l’onda d’urto mi ha spostato di un metro” spiega una ragazza all’Ansa. Un altro invece parla del ferito più grave, quello che si trovava nell’appartamento da dove dovrebbe essere partita l’esplosione: “Sono uscito subito sul balcone, mi hanno colpito molto quei secondi di silenzio subito dopo il boato – ricorda il condomino di un palazzo adiacente – Poi sono iniziate le urla e poco dopo le prime sirene. Da lontano ho visto un ragazzo messo male, credo fosse quello che poi è stato ricoverato e che ora è grave”

Esplosione a Milano: lo scoppio nella palazzina di Piazzale Libia

Dovrebbe essere stata una fuga di gas a causare lo scoppio che ha interessato questa mattina un edificio al civico 20 di piazzale Libia a Milano, secondo quanto stanno ipotizzando i soccorritori arrivati sul posto. Il forte boato è stato sentito fino a Romolo, a oltre un chilometro di distanza. Non è chiaro se l’esplosione si è verificata nella cantine del palazzo o al piano terra, dove si trova uno studio dentistico e un monolocale dove vive in affitto un ragazzo. É lui il più grave dei 6 feriti del bilancio fin qui effettuato dai soccorritori. Éstato trasportato in ospedale con ustioni e sotto choc ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. É stato completamente distrutto l’androne e il piano terra del condominio, anche se danni si contano all’ultimo piano. L’intero palazzo è stato evacuato insieme a una parte dell’edificio posto al civico 22. Notevole l’onda d’urto, con pezzi di lamiere degli scooter parcheggiati davanti al palazzo che sono stati ritrovati nei giardinetti di fronte a 30 metri di distanza.

La persona ferita più gravemente è un uomo di 30 anni, le cui iniziali sono S.A., che ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo. L’uomo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda. Lo comunica Areu, spiegando che sarebbero una cinquantina gli abitanti del condominio e che dall’esplosione al piano terra si sarebbe poi sviluppato un incendio che avrebbe coinvolto il primo piano. Sul posto sono intervenuti una squadra USAR, 9 ambulanze, 2 automediche, 1 autoinfermieristica, oltre a Polizia, vigili del fuoco e vigili urbani. Aumenta il numero delle persone che stanno ricorrendo a cure mediche e che vengono portate in ospedale dalle ambulanze dopo l’esplosione in un palazzo di piazzale Libia a Milano. In genere si tratta soggetti in stato di ansia o che hanno subito piccoli infortuni dovuti a cadute mentre in tutta fretta cercavano di uscire dal palazzo, come rende noto Areu specificando che sono tutti codici verdi e , quindi, non gravi. Tra le persone soccorse, una ragazza di 15 anni con trauma alla caviglia, portata al Fatebenefratelli, come una donna di 54. Due donne, una di 76 e una di 56, sono invece al Policlinico e una di 38 alla Mangiagalli.

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