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L’esenzione per chi ha contratto COVID-19 in Lombardia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-01
Le esenzioni sono previste per le visite «infettivologiche, pneumologiche, cardiologiche, neurologiche, fisiatrica ed ematologica con gli esami diagnostici ad esse collegate» e anche per il colloquio psicologico clinico
Nella delibera regionale approvata ieri dalla Lombardia sono previste visite di controllo gratuite per i cittadini contagiati dal Coronavirus SARS-CoV-2 e che si sono ammalati di COVID-19. L’esenzione prevede che i cittadini faranno gratis esami e visite con prescrizione medica, come ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, beneficiando dello “sconto” regionale in attesa che il governo introduca quello nazionale.
L’esenzione per chi ha contratto COVID-19 in Lombardia
La misura è prevista perché non è ancora chiaro quali tipi di strascichi lasci la malattia a medio e lungo termine, anche se la Società Italiana di Epidemiologia ha illustrato qualche giorno fa i primi follow-up sui pazienti dimessi, incrociati coi dati empirici raccolti dai medici cinesi e confrontati con quelli relativi all’epidemia di Sars del 2003:
L’infezione potrebbe infatti lasciare strascichi a lungo termine sulla funzionalità respiratoria e talvolta comprometterla in modo irreversibile, soprattutto nei pazienti usciti dalla terapia intensiva. Insomma, i polmoni di chi si è ammalato rimarrebbero segnati a lungo (dai 6 ai 12 mesi), o addirittura per sempre (nel 30% dei casi), al punto da far parlare gli esperti di una possibile «nuova emergenza sanitaria». L’uso del condizionale, però, è d’obbligo: «Non abbiamo al momento dati certi sulle conseguenze a lungo termine da polmonite da Covid-19. È trascorso ancora troppo poco tempo dall’inizio dell’epidemia a Wuhan, dove tutto è cominciato – ammette Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico e scientifico per l’emergenza coronavirus, presidente della Sip e direttore del Dipartimento di Pneumologia del Policlinico Gemelli di Roma –. Tuttavia le prime osservazioni confermano il sospetto che come la Sars anche il Covid-19 possa comportare danni polmonari che non scompaiono alla risoluzione della polmonite».
Oggi in Lombardia molti pazienti accusano sintomi anche a distanza di tempo dall’inizio dell’infezione e avranno bisogno di accertamenti. In particolare, spiega oggi il Corriere di Milano, le esenzioni sono previste per le visite «infettivologiche, pneumologiche, cardiologiche, neurologiche, fisiatrica ed ematologica con gli esami diagnostici ad esse collegate» e anche per il colloquio psicologico clinico.
La gratuità è temporanea e farà fede la data di prescrizione del medico. La stessa delibera prevede che il cittadino non paghi il tampone successivo al test sierologico per la ricerca degli anticorpi al coronavirus, anche se si sottopone all’esame in regime privato. Il costo sarà rimborsato al laboratorio, senza che il paziente debba anticipare nulla. Si concretizza così quanto era stato chiesto due settimane fa dal Consiglio regionale con una mozione bipartisan. La giunta ha dato il via libera anche a ulteriori strategie per le indagini epidemiologiche. Le varie Ats (ex Asl) se identificheranno un focolaio di contagi di coronavirus in una comunità chiusa, sottoporranno al tampone tutta la collettività. Ogni settimana, poi, faranno approfondimenti diagnostici nei territori che hanno avuto più casi nei giorni precedenti: avranno a disposizione un pacchetto di 150 tamponi ed eventualmente anche i test sierologici.
Sono possibili altre attività di screening su specifiche classi di età o categorie di pazienti.