Era meglio il “pataccone”: ora Calenda vuole Bertolaso vicesindaco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-16

Il candidato sindaco a Roma e leader di Azione, rispolvera un vecchio tormentone (buono per ogni stagione)

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Come la storia della Sora Camilla: tutti la vogliono e nessuno se la piglia. La “vita politica” di Guido Bertolaso – per scelta sua, a volte, e per quella degli altri – è sempre stata un “vorrei ma non posso” o un “potrei ma non vogliono”. E dopo che il suo nome era stato fortemente caldeggiato da Matteo Salvini per la sua candidatura a sindaco di Roma, l’ex capo della Protezione Civile torna a essere un tormentone di fine estate. Questa volta a tirarlo in ballo non è il centrodestra, ma Carlo Calenda.

Calenda rispolvera il tormentone Bertolaso: “Lo vorrei come vicesindaco”

“Vorrei subito Guido Bertolaso commissario straordinario e vicesindaco al decoro urbano. L’ho detto che chiamo soltanto i migliori”. Un annuncio, che non ha nulla di definitivo, fatto dal leader di Azione – e candidato a Sindaco di Roma – nella sua intervista rilasciata al settimanale “Chi”. Insomma, dopo il corteggiamento di Salvini respinto al mittente, l’ex capo della Protezione Civile (protagonista anche della gestione della campagna vaccinale in Lombardia) torna a essere un nome spendibile per una possibile giunta capitolina guidata da Calenda.

E potrebbe essere un commissario straordinario o un vicesindaco con delega al decoro urbano. Nella stessa intervista, infatti, il leader di Azione – dopo aver criticato il suo candidato Roman Pastore, reo di apparire in ogni foto con il “pataccone” (un orologio di lusso) sempre in primo piano – ha spiegato uno dei punti forti della sua campagna elettorale: “Tra le prime cose da fare a Roma c’è un piano di pulizia straordinaria, partendo da 5 mila nuovi spazzini presi tra coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. Il termovalorizzatore dell’Acea. La revisione generale della metropolitana”.

E questi compiti potrebbero finire nelle mani – in caso di vittoria – di Bertolaso.  Calenda, inoltre, ha ribadito che non cercherà nessuna alleanza e apparentamento con le forze politiche avversarie al primo turno. Dice che non c’è spazio per il MoVimento 5 Stelle né, tantomeno, con il Partito Democratico. Tutta colpa del reddito di cittadinanza.

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