Il solito crollo del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-13

Le liste del Movimento 5 Stelle raccolgono percentuali misere alle amministrative. Conte: “I dati non ci soddisfano e non ci sono giustificazioni”

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Dopo ogni tornata di elezioni amministrative ci si pone sempre la stessa domanda: che fine ha fatto il Movimento 5 Stelle? Presentatisi sostanzialmente come stampella del centrosinistra all’appuntamento del 12 giugno, i grillini anche a questo giro hanno raccolto percentuali misere – se si guarda al voto alla lista – nelle principali città nelle quali hanno presentato il simbolo. A Verona, ad esempio, il logo con le stelle non c’era proprio sulla scheda elettorale. A Genova il supporto pentastellato al candidato progressista Dello Strologo è valso un 5,3%, misero rispetto al 20% in testa al Pd e più basso anche del contributo offerto da Europa Verde

Il solito crollo del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative

Anche nella sconfitta dell’asse giallo-rosso di Palermo il partito di Giuseppe Conte non è riuscito ad incidere: la lista ha raccolto il 6,2% a sostegno di Miceli, meno della metà dei dem.

Parlando alla sua base, Conte ha riconosciuto l’esistenza di un problema: “I dati non ci soddisfano e non ci sono giustificazioni, siamo incapaci di intercettare le sofferenze, non riusciamo a stare sui territori”. A parziale discolpa menziona la vicenda del Tribunale di Napoli che lo aveva disconosciuto da presidente del partito: “Ha rallentato il percorso di radicamento”. Domani è prevista una conferenza “per definire il percorso nei territori”: “Dobbiamo ripartire con umiltà e rimboccarci le maniche”.

Giarrusso duro contro Conte

Duro l’attacco nei confronti dell’ex premier da parte di Dino Giarrusso, europarlamentare che ha recentemente lasciato il Movimento, che all’Adnkronos ha dichiarato: “La politica non si fa con i selfie, con le chiacchiere per i fan, con le bugie raccontate a giornali amici e complici per ingannare il popolo: la politica si fa stando sui territori, ascoltando le esigenze delle persone, lavorando per loro. E se i partiti tradizionali non bastano, come certifica l’enorme quantità di astenuti, bisogna pensare a percorsi nuovi, contenitori nuovi, democrazia autentica e non chiacchiere incendiarie e totale subalternità a Draghi”. “I problemi che inascoltato denuncio da mesi – ha aggiunto – si sono rivelati in tutta la loro potenza: Conte ha preferito diffamare me e farsi i selfie, io ho lavorato e lavorerò per i cittadini. Mi pare che i dati di Palermo, dove pure gli arresti nella destra avrebbero dovuto aiutare il Movimento, la dicano lunga. Se poi vediamo i dati di Padova e altre importanti città italiane, mi pare che la risposta, la totale bocciatura a questo farlocco nuovo corso, siano stati gli italiani a darla, non io”. A Padova i grillini hanno raccolto appena l’1,29% dei consensi.

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