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Quirinale, via alle danze: la prospettiva del primo giorno è una scheda bianca

neXtQuotidiano 24/01/2022

Manca l’intesa tra i partiti e moltissimi gruppi parlamentari potrebbero optare per un “non-voto” alla prima tornata

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Montecitorio, ore 15. Oggi, alla Camera dei deputati, inizieranno le votazioni – a turno – per l’elezione del Presidente della Repubblica italiana. I partiti non hanno trovato alcun accordo. Anzi, negli ultimi giorni – nonostante la rinuncia di Silvio Berlusconi – le tensioni tra il centrodestra e il centrosinistra (con il MoVimento 5 Stele annesso) si sono acuite. La prima giornata, dunque, probabilmente si concluderà con un nulla di fatto: sia per l’alto numero di voti richiesti (due terzi dei Grandi Elettori), sia per la mancanza di una figura che unirebbe le varie anime politiche.

Elezione Presidente della Repubblica, primo giorno con l’ipotesi “scheda bianca”

Come riporta il quotidiano La Repubblica, domenica era in programma un incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta per valutare un’eventuale nome univoco da proporre, ottenendo i voti sia della Lega che dal Partito Democratico. Ma il tête-à-tête è stato posticipato alla giornata di oggi. Difficile, dunque, che prima dell’inizio della tornata si trovi una quadra. Stesso discorso vale per le tensioni interne al centrodestra. Dopo il passo indietro di Silvio Berlusconi, infatti, Fratelli d’Italia e il Carroccio sono ancora a caccia di quel nome in grado di superare eventuali veti (perché il centrodestra ha solamente una maggioranza relativa nel computo totale di senatori, deputati e delegati delle Regioni) da parte del lato opposto degli emicicli parlamentari.

Insomma, il primo giorno dell’elezione Presidente della Repubblica ricalca in pieno dinamiche già viste e conosciute nel passato (più o meno recente): si inizia senza alcuna intesa. Per questo motivo, si fa sempre più probabile un ampio ricorso alla scheda bianca. Il Partito Democratico, in primis, potrebbe non esprimere alcun nome nella scheda inserita nell’urna a scrutinio segreto. Perché l’obiettivo, ora, è quello di non bruciare carte, nomi e personalità. Le prime 24 ore della corsa al Quirinale, dunque, si concluderanno – probabilmente – con un nulla di fatto (come da tradizione storica, con pochissime eccezioni).

A smuovere la situazione di stallo potrebbe essere l’incontro tra il king-maker del centrodestra, Matteo Salvini, e il segretario del PD Enrico Letta. Il leader del Carroccio ha contestato all’avversario politico il “veto a prescindere”, mentre il numero uno del Partito Democratico sottolinea come le figure presentate e paventate finora dal centrodestra siano del tutto non sostenibili. E sullo sfondo aleggiava, da giorni, la figura di Pierferdinando Casini, prima dell’ultima dichiarazione dell’ex Ministro dell’Interno che, di fatto, ha bruciato anche quel nome rimasto nell’ombra per molte settimane (nonostante fosse sulla bocca di tutti).

(foto IPP/spgr giandotti)

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