Educazione di genere

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-12-04

Un disegno di legge sull’educazione di genere provoca le reazioni scomposte dei soliti difensori dei principi…

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Qualche giorno fa è stato depositato un disegno di legge per l’educazione di genere (Introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università). A cosa serve? Come si può leggere nel sito di Valeria Fedeli, vice presidente del Senato e promotrice del disegno di legge, lo scopo del disegno di legge è il seguente.

Integrare l’offerta formativa dei curricoli scolastici, di ogni ordine e grado, con l’insegnamento a carattere interdisciplinare dell’educazione di genere come materia, e agendo anche con l’aggiornamento dei libri di testo e dei materiali didattici, vuol dire intervenire direttamente sulle conoscenze utili e innovative per una moderna e civile crescita educativa, culturale e sentimentale di ragazze e ragazzi, per consentire loro di vivere dei princìpi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà contemporanea.
Il ddl prevede che i piani dell’offerta formativa delle scuole adottino misure e contenuti di conoscenza ed educazione per eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla impropria “identità costretta” in ruoli già definiti delle persone in base al sesso di appartenenza.
L’obiettivo è dunque quello di superare gli ostacoli che limitano, di fatto, la piena e autonoma soggettività, qualificando e riconoscendo valore alle differenze di genere, per una qualità delle relazioni tra donne e uomini non più basata sulla negazione del reciproco rispetto, dignità e libertà delle scelte.

Ovviamente il fronte della ideologia del gender non gradisce.

educazione di genere 2
Favole di pazzi spacciate per scienza…

 
educazione di genere 3
«Nemmeno fiabe, racconti psicotici»

 
educazione di genere 4
«Spacciare teorie idiote a scuola»

 
educazione di genere 1
Princìpi avverte tutti (part.)

 
«Lei non sa»
«Lei non sa»

Non so perché ma mi fanno proprio ripensare alle Sentinelle in piedi. La stessa incapacità di capire o, forse, la tessa ostinazione nel far finta di non capire.

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