Due papà per i gemelli, il tribunale di Roma dà l’ok

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-04

Due gemellini nati nel 2015 in California a seguito di Gestazione Per Altri avranno il diritto di avere due papà, ovvero cittadini italiani uniti in matrimonio negli Usa nel 2014

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Due gemellini nati nel 2015 in California (Stato che riconosce il pieno rapporto di genitorialità ad entrambi i partner di una coppia omosessuale) a seguito di GPA, la Gestazione Per Altri, avranno il diritto di avere due papà, ovvero cittadini italiani uniti in matrimonio negli Usa nel 2014 e successivamente uniti civilmente in Italia nel 2016 mediante trascrizione di tale matrimonio. L’agenzia di stampa AGI scrive che anche il Tribunale Civile di Roma (Prima Sezione – presidente Franca Mangano e giudice relatore Damiana Colla) è intervenuto sul riconoscimento in Italia del rapporto di filiazione sorto all’estero in ambito omogenitoriale.

Due papà per i gemelli, il tribunale di Roma dà l’ok

Con decreto dell’11 maggio scorso i giudici capitolini hanno infatti ordinato all’ufficiale dello stato civile del Comune di Roma di rettificare gli atti di nascita dei due minori. I bambini (hanno la doppia cittadinanza) al loro arrivo in Italia erano stati registrati all’Anagrafe di Roma con l’indicazione di un solo padre, pur con i cognomi di entrambi come risultava dai certificati americani. Dopo tre anni, essendosi nel frattempo evoluta la giurisprudenza (di legittimità, di merito e CEDU) ed essendo intervenuta la legge sulle unioni civili, i padri hanno deciso di chiedere al Tribunale Civile di Roma la rettifica di tali atti di nascita così da vedere parificata la situazione di fatto e di diritto italiana (con un solo padre) a quella statunitense (con due padri).

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I giudici capitolini hanno dato ragione alla coppia, assistita dall’avvocato Maria Antonia Pili di Pordenone, ordinando la rettifica degli atti di nascita (già trascritti tre anni fa) inserendovi quindi anche il nominativo dell’altro padre. Il procedimento che ha condotto a tale risultato si caratterizza per la particolare “snellezza” in quanto la domanda non si fondava su una precedente decisione di autorità giudiziaria straniera – che a sua volta avrebbe richiesto una successiva delibazione da parte di una Corte di appello italiana – e prescindeva altresì da un formale rifiuto/diniego dell’ufficiale dello stato civile. E a questo punto l’iter è arrivato a conclusione con l’intervento del Comune di Roma che ha formalizzato la rettifica disposta dal Tribunale annotandola negli atti di nascita.

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