“Osceno e aberrante”, i due aggettivi usati di Draghi per descrivere il “comizio” di Lavrov su Rete 4 | VIDEO

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-05-03

Il Presidente del Consiglio non critica la scelta di intervistare il Ministro degli Esteri russo, ma le modalità da comizio

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Non si placano le polemiche per l’intervista senza contraddittorio di Sergej Lavrov andata in onda domenica sera a Zona Bianca, su Rete 4. Non solamente per la narrazione propagandistica di Mosca propinata al pubblico italiano, ma per la mancanza di un confronto e di una smentita in diretta su alcune (molte) delle inesattezze – per usare un eufemismo – pronunciate dal Ministro degli Esteri russo in collegamento con Giuseppe Brindisi. Anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha aspramente criticato non solo il contenuto, ma anche le modalità di quello che – a tutti gli effetti – è stato un vero e proprio comizio.

Draghi sul comizio “osceno e aberrante” di Lavrov su Rete 4

Durante la conferenza stampa per annunciare il decreto aiuti (con altri 14 miliardi di euro di sostegni a famiglie e lavoratori), Mario Draghi è stato interrogato proprio sul caso del giorno: l’intervista al Ministro degli Esteri russo mandata in onda su Rete 4.

“Prima di tutto parliamo di un Paese, l’Italia, dove c’è libertà di espressione. Quindi partiamo da questo fatto. Il Ministro Lavrov appartiene a un Paese dove non c’è libertà di espressione. Questo Paese (l’Italia, ndr) permette dunque di esprimere le proprie opinioni liberamente, anche quando sono palesemente false e aberranti. Quindi, il mio giudizio è che quel che il ministro Lavrov ha detto è aberrante. Per quanto riguarda, poi, la parte riferita a Hitler e il fatto che fosse ebreo, quella parte lì è veramente oscena. La televisione trasmette liberamente queste opinioni. Si è parlato di intervista, però in realtà è stato un comizio. Quindi la domanda che ci si deve chiedere è se si deve accettare di invitare una persona che chiede di essere intervistato senza nessun contraddittorio per un periodo di tempo. Perché non è un’intervista di 1-2 minuti, senza nessun contraddittorio. Non è granché”.

Anche il Presidente del Consiglio – come buona parte dell’opinione pubblica – critica quel che è stato mandato in onda. Non perché non sia giusto intervistare un personaggio che – volenti o nolenti – è protagonista di questa fase (oscura) della storia, ma perché gli è stato permesso di fare un comizio senza essere interrotto e senza contestare assurdità e frasi paradossali pronunciate senza colpo ferire.

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