Politica
Draghi alle Regioni: “Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni”
neXtQuotidiano 08/04/2021
“Figliuolo uscirà ora con una direttiva. Ma smettetela di vaccinare che ha meno di 60 anni, psicologi di 30 anni, platee sanitarie che si allargano. Con che coscienza si salta la lista e ci si fa vaccinare?”
Draghi in conferenza stampa sulle vaccinazioni in tre punti chiave: 1) C’è la disponibilità dei vaccini; 2) Vaccinare prioritariamente anziani e fragili; 3) Basta vaccinare gli under 60. Pochi concetti, ma chiari. Che, però, danno l’idea di come effettivamente qualcosa sia andato storto nelle modalità di vaccinazione delle persone. Perché ci sono ancora over 80 non vaccinati, perché gli over 75 e 70 sono tantissimi. E invece è pieno di “ragazzi” (li chiama così lui) di 35 anni che perché psicologi (ad esempio) hanno già ricevuto la loro dose.
“La prima cosa da capire è seguire le linee guida espresse dal ministro Speranza, ma anche dal Cts in tutte le occasioni di incontro. La raccomandazione è usare AstraZeneca per coloro che hanno più di 60 anni. Quello che deve attirare più l’attenzione è il rischio di decesso che è massimo per coloro che hanno più di 75 anni. Vaccinare prioritariamente” anziani e fragili “tutto dipenderà da questo”. La disponibilità dei vaccini non è calata, i numeri sono tornati a livelli pre-Pasqua, non ho dubbio su che gli obiettivi vengano raggiunti”. Lo ha detto il premier Mario Draghi. “La disponibilità di vaccini in aprile permetterebbe di vaccinare tutti gli over 80 e gran parte degli over 75 in tute le Regioni -ha aggiunto Draghi-. È venuto il momento di prendere delle decisioni, che è al centro delle riaperture”.
“La disponibilità di vaccini c’è, tocca al commissario coordinarsi con le Regioni, ma il lavoro procede a spron battuto, non ho dubbi che tutte le Regioni possano raggiungere gli obiettivi”, ha spiegato il premier. Sulle categorie che devono essere vaccinate prima di altre “Figliuolo uscirà ora con una direttiva. Ma smettetela di vaccinare che ha meno di 60 anni, psicologi di 30 anni, platee sanitarie che si allargano. Con che coscienza si salta la lista e ci si fa vaccinare? Questa è la prima domanda: con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?”.
Cosa ha detto Draghi in conferenza stampa
La cosa importante è prepararsi alla stagione turistica, non è abbandonata, tutt’alto”. Le località turistiche italiane hanno già registrato prenotazioni, “ma sono prenotazione degli italiani, mancano gli stranieri” il che “colpisce soprattutto le città d’arte. Bisogna fare come altri paesi, pronti ad accogliere tutti i turisti che hanno un certificato vaccinale. Piuttosto che preoccuparci questioni etiche, iniziamo a farlo, poi ci si penserà…”. Così il premier Mario Draghi, che in conferenza stampa ha rimarcato anche la necessità di accelerare sulla “riapertura di fiere ed eventi, su questo bisogna andare avanti svelti”.
Sul blocco dei licenziamenti “la linea resta quella espressa nel dl del passato, prevedendo lo sblocco a giugno a seconda di due tipi di ammortizzatori sociali di cui dispongono i lavoratori e poi ad ottobre per gli altri”
“Aperture si, ma in sicurezza. Centrali le vaccinazioni: quanto più celermente procederanno più celermente si tornerà ad aprire”, soprattutto quando saranno ‘scudate’ “le categorie a rischio: meglio avere percentuali alte di vaccinazioni nella popolazione di 80-90 anni e i fragili e meno tutti gli altri. E’ essenziale per la ripresa economica. Le aperture dovranno esserci, io non ho una data, ma dipende dall’andamento dei contagi, ma anche un altro dato che non c’è stato finora ma che verrà sicuramente acquisito come paramento, si aggiungerà sicuramente, che è quello delle vaccinazioni”.