DPCM ottobre 2020: cosa chiude e quali sono i divieti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-11

Il nuovo DPCM ottobre 2020 arriverà probabilmente lunedì sera: le chiusure anticpate riguarderanno i locali, ma ci sono novità anche su smart working, feste private, sport di contatto e periodo della quarantena

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Il nuovo DPCM ottobre 2020 arriverà probabilmente lunedì sera ma essendo i tempi molto stretti non si può escludere che la nuova stretta venga messa in campo, come da programma, nella serata di mercoledì. Ieri durante la riunione dei capidelegazione e del premier Giuseppe Conte si è discusso delle restrizioni da adottare che saranno messe a punto oggi dai ministri coinvolti dalle nuove misure. Oltre alle limitazioni agli sport di contatto i locali dovranno chiudere alle 24 e anche feste private e cerimonie subiranno una stretta, e ci saranno novità sullo smart working.

DPCM ottobre 2020: cosa chiude e quali sono i divieti

Gli esperti del Comitato tecnico-scientifico e il ministro della Salute Roberto Speranza si incontreranno oggi pomeriggio in una riunione urgente. Verrà valutata la situazione e la possibilità di adottare nuove misure nel prossimo Dpcm ottobre 2020 per fermare l’incremento dei contagi di Covid-19 in questi ultimi giorni. A parte (per ora) il lockdown totale, nessun provvedimento viene escluso a priori, visto l’aggravarsi della situazione. Dal coprifuoco per i locali a partire dalle 23 al divieto di vendita di alcolici dopo una certa ora, alla sosta off limits in piedi fuori dagli stessi; dall’estensione dello smartworking alla riduzione della percentuale di passeggeri sui mezzi pubblici, allo stop agli spostamenti tra regioni, tutto è in teoria possibile. “Bisogna avere la forza di prendere in carico questa fase nuova immediatamente – dice Speranza -. Abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ad altri Paesi ma non ci si devono fare illusioni e se siamo veloci a capire che c’è un cambio di fase possiamo evitare misure più drastiche”. La Stampa riporta il punto di vista di Speranza al vertice:
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Fosse per lui chiuderebbe i locali un’ora prima, alle 23. Nel suo cahier infila anche la limitazione a un massimo di 30 persone ai banchetti e ricevimenti dopo matrimoni, comunioni, cresime. Ma va ancora chiarito bene se sarà permessa ad esempio una tavolata di 20 persone in un ristorante che ne può ospitare magari 200 in tanti tavoli distanziati, in base alle normative anti-covid. Poi c’è il divieto assoluto di feste private, che – stando a fonti di governo – si tradurrebbe anche in un limite massimo di 6 persone per una cena in ogni abitazione. Il divieto di sport da contatto significa invece stop a calcetto, basket e tutti gli altri sport ravvicinati, ma a livello amatoriale. C’è poi una eventuale riduzione da 1000 a 500 persone per gli spettacoli all’aperto e da 200 a 100 per quelli al chiuso, ma su questo ci sono resistenze
Oltre alla chiusura anticipata dei locali che non è ancora chiaro se sarà alle 23 o alle 24 la limitazione riguarderà anche il divieto di sostare davanti a bar, gelaterie o pub: chi desidera acquistare una birra o un pezzo di pizza dopo le 21 potrà farlo, ma non potrà consumare davanti all’esercizio commerciale per evitare assembramenti. Anche le feste private dovranno essere limitate, scrive il Corriere:
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Si va verso il divieto di tutte le feste private e questo riguarderà, per la prima volta, anche le riunioni organizzate nelle case. Una regola che mira a impedireicontatti tra persone non conviventi, non essendo possibile garantire l’uso obbligatorio della mascherina. Di questo aveva già parlato il premier Giuseppe Conte quando aveva raccomandato di coprire naso e bocca anche quando si sta nella propria abitazione con persone anziane o affette da patologie.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici non è ancora chiaro quali sono le misure che verranno adottate. Ieri il sottosegretario alla Salute Zampa auspicava l’uso obbligatorio dei guanti o la diminuzione della capienza massima. In realtà, spiega il Corriere, domani potrebbe arrivare un allentamento per i treni ad alta velocità con la possibilità di andare oltre il 50%previsto adesso, ma su bus e metropolitane si solleciterà un potenziamento dei controlli per far rispettare le regole mantenendo la distanza sia per chi sta seduto che per chi viaggia in piedi. Infine c’è la possibilità che il periodo di quarantena, se oggi il CTS darà il suo assenso, venga ridotto a 10 giorni. Ma chi uscirà dalla quarantena non potrà tornare a giocare a calcetto. Gli sport amatoriali di contatto come calcetto, basket, arti marziali, ma l’elenco definitivo è ancora da definire, con ogni probabilità verranno vietati

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