Ci sarà il coprifuoco alle 23 in tutta Italia nel nuovo DPCM?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-21

Un nuovo DPCM forse già domenica con ulteriori misure restrittive che potrebbero andare dalla chiusura di piscine e palestre all’ingresso scaglionato nelle scuole per gli studenti più grandi. Ma non è scongiurata l’ipotesi di un coprifuoco generalizzato a tutto il paese

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Un nuovo DPCM forse già domenica con ulteriori misure restrittive per contrastare l’avanzata della seconda ondata dell’epidemia di COVID-19. Le restrizioni potrebbero andare dalla chiusura di piscine e palestre all’ingresso scaglionato nelle scuole per gli studenti più grandi. Ma, scrive Repubblica, non è scongiurata l’ipotesi di un coprifuoco generalizzato a tutto il paese alle 23:

Nuove ordinanze regionali sempre più stringenti, che potrebbero imporre ad esempio nelle università del Lazio le lezioni a distanza dal secondo anno in avanti. E, soprattutto, un nuovo dpcm entro domenica sera, con la chiusura di palestre e piscine, nuovi limiti agli orari dei centri commerciali nel fine settimana, l’ipotesi di un coprifuoco notturno in tutta Italia dalle 23 alle 6 (osteggiato, però, ancora, da Giuseppe Conte e dai renziani). Ecco come si prepara l’esecutivo, in queste ore, all’onda d’urto del virus nelle prossime 72 ore

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Per i ragazzi dai 14 anni in su invece nel nuovo DPCM, spiega La Stampa, si pensa a orari di ingresso a scuola scaglionati per evitare gli assembramenti sui trasporti pubblici:

I tecnici sono al lavoro e forse già questo week-end, tra sabato e domenica, potrebbe essere firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per il momento, l’intenzione è di non stravolgere troppo l’impianto del precedente decreto, a sua volta privo di grandi restrizioni. Si tratta di aggiustamenti e di qualche cambiamento. Al centro, c’è ancora il grande timore sul trasporto pubblico locale, considerato dagli scienziati un preoccupante veicolo di contagio del virus, nonostante i numeri della ministra Paola De Micheli dicano altro. La soluzione più semplice appare quella di puntare sulla scuola, per decongestionare bus e metro. L’obiettivo è di ammorbidire le resistenze della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. «Deve fare di più», «deve superare le proprie rigidità», sono le frasi che in queste ore si sentono da colleghi ministri ed esperti del Cts. Per svuotare i mezzi, l’idea è di rendere più stringente a livello nazionale il doppio turno. A scuola si andrebbe mattina e pomeriggio, scaglionando le entrate. Inoltre, si tornerebbe anche all’ipotesi, discussa e poi scartata la scorsa settimana, di spostare a dopo le 9 l’ingresso, preferibilmente tra le 10 e le 11, in modo da alleggerire i mezzi pubblici e allontanare i ragazzi dalle ore di punta, quando bus e metro sono già molto affollati da chi va al lavoro. Si tratta di misure che coinvolgerebbero studenti dai 14 anni in su, in quanto autonomi dai genitori

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