Autocertificazione e chiusure regione per regione: Lombardia, Campania, Piemonte e Liguria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-21

L’Italia sta chiudendo. In Campania torna l’autocertificazione per il coprifuoco: vietati anche gli spostamenti tra province. Cosa chiude in Lombardia; le restrizioni in Piemonte e Liguria e le misure che stanno adottando le altre regioni

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L’Italia sta chiudendo: Salvini permettendo la Lombardia e la Campania presto saranno in coprifuoco  e le altre Regioni – d’accordo con il governo – sono pronte a nuove misure restrittive, stavolta “mirate” e solo in alcuni territori. Se la regione governata da De Luca ha annunciato, dopo quella del presidente Fontana, “il blocco di tutte attività e della mobilità ogni giorno, dalle 23 alle 5, a partire da venerdì” e limitazioni agli spostamenti tra province con tanto di autocertificazione per lavoro, sanità, scuola o socio-assistenza, il fronte delle restrizioni si allarga: il Piemonte chiude nel fine settimana i centri commerciali e introduce l’obbligo per le scuole superiori, escluse le prime classi, di seguire la didattica digitale a distanza per almeno il 50% dei giorni, in alternanza con la presenza in aula. Misura seguita anche dalla Liguria, che ha varato anche il divieto di assembramento.

Autocertificazione e chiusure regione per regione: Lombardia, Campania, Piemonte e Liguria

Dopo che ieri  con 10.874 i nuovi casi si sono registrate 89 vittime, il numero più alto da maggio, si cerca di correre ai ripari con misure prese in ordine sparso, ma con un coordinamento nazionale; il governo ora raccorda gli interventi restrittivi territoriali, così come ha sottolineato lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “La strategia diversa” di questa seconda fase del contagio da Covid “si giova anche di un sistema di monitoraggio molto sofisticato – spiega – si stanno definendo misure restrittive ma localizzate. Dobbiamo entrare nella prospettiva che possono essere disposte a livello territoriale da presidenti di Regione e sindaci laddove la situazione critica diventi particolarmente preoccupante”. Per il premier ora bisogna, “come sta accadendo, mantenere un coordinamento nazionale, costante dialogo e collaborazione in particolare con il ministro della Salute”. E i governatori chiedono il consenso al ministro della Salute Roberto Speranza, per “tutelarsi” su ulteriori strette, coprifuoco o provvedimenti di zone rosse. Contatti anche con il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che nonostante il suo stato di isolamento fiduciario (l’ex ministra De Girolamo è positiva) ha sentito al telefono quasi tutti presidenti fornendo il proprio sostegno: l’obiettivo resta “tutelare al massimo lavoro e scuola, ma intervenire territorialmente dove ci sono criticità”. Ecco le misure regione per regione. Torna l’autocertificazione, che, spiega il Corriere, segue le regole indicate dal Viminale:

Sarà il Viminale a fornire le indicazioni per la compilazione del modulo da esibire alle forze dell’ordine delegate ai controlli. Nell’autocertificazione si dovranno specificare le proprie generalità e indicare il motivo che necessita l’uscita da casa oltre le 23. Sono consentiti spostamenti solo per «comprovate esigenze». Se si tratta di motivi di lavoro si dovrà indicare il datore di lavoro e l’indirizzo. Se invece si tratta di altri motivi di urgenza dovranno essere specificati la destinazione e la durata dell’uscita, senza però indicare il nominativo della persona da cui si va eventualmente per motivi di privacy

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Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, dovrebbe essere in grado (se Salvini scongela” l’ordinanza”), visto anche il nulla osta garantito da Roma e in particolare dal ministro della Salute Roberto Speranza, di avviare il coprifuoco a partire da giovedì prossimo, vietando quindi a tutti di poter uscire di casa se non per comprovate necessità; allo stesso tempo, come accennato, chiuderà anche i centri commerciali il sabato e la domenica. Pare seguire la scia della Lombardia il governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha annunciato anch’egli un coprifuoco – da venerdì prossimo – sempre dalle 23 alle 5. “Ci prepariamo a chiedere in giornata il coprifuoco. Il blocco di tutte le attività e della mobilità da questo fine settimana in poi”, ha spiegato. “Volevamo partire dall’ultimo week end di ottobre ma partiamo ora. Alle 23 da venerdì si chiude tutto anche in Campania come si è stato chiesto di fare anche in Lombardia”, ha osservato ancora De Luca, che però da lunedì riapre le scuole elementari. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha confermato al governatore l’invio immediato di 100 militari a supporto dei controlli sul territorio e per il rispetto delle ordinanze anti-Covid. Nell’ordinanza di De Luca è prevista anche”la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati – previa autocertificazione – da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali”. Il Fatto elenca le misure che stanno prendendo in queste ore le altre regioni:

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In Piemonte Alberto Cirio ha deciso lo chiusura di tutti i locali a mezzanotte e la serrata dei centri commerciali durante il fine settimana, con la sola eccezione dei negozi con prodotti di prima necessità e delle farmacie. E dal 26 ottobre c’è l’obbligo per le classi dalla seconda alla quinta delle superiori di seguire per almeno i l 50% dei giorni la didattica digitale a distanza, in alternanza con la presenza in aula. Anche la Regione Liguria applicherà una ordinanza analoga a quella del Piemonte sulla scuola. Il governatore Giovanni Toti da lunedì imporrà il divieto totale di assembramento ovunque nell’intero territorio. Altre ordinanze sono in arrivo anche in Sardegna, dove l’intenzione del governatore Christian Solinas sarebbe quella di chiedere al governo il via libera addirittura per un lockdown regionale di 15 giorni. E in Umbria la governatrice Donatella Tesei per le scuole superiori ha disposto la didattica a distanza per il 50% dei ragazzi, sui trasporti pubblici ha limitato la capienza dei mezzi dall’80 al 60 per cento, nei centri commerciali, invece, ha ridotto il numero di persone che possono accedere contemporaneamente. Stretta in Umbria anche sul consumo di bevande alcoliche: vietato l’asporto di bottiglie venerdì e sabato già dalle 22. Sono annullati definitivamente i celebri mercatini di Natale in Alto Adige, come ha fatto sapere il governatore Arno Kompatscher, che ha annunciato la chiusura dei bar alle 23 e delle sale gioco alle 18

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E, spiega una circolare inviata dal capo Gabinetto del Viminale ai prefetti in merito alle misure previste dal dpcm del 18 ottobre, a controllare ci sarà anche l’esercito. L’attuazione dei provvedimenti di chiusura di vie e piazze nei centri urbani “potrà beneficiare del concorso di unità militari, laddove presenti nell’ambito dell’operazione ‘Strade Sicure’, anche all’esito di una rimodulazione del piano d’impiego delle forze già in disponibilità. La forza pubblica, da impiegare nell’espletamento dei servizi, sara’ oggetto di apposita riunione tecnica di coordinamento che i signori questori organizzeranno con le forze dell’ordine e gli altri attori della sicurezza territoriale, anche ai fini dell’individuazione delle aliquote di polizia locale che integreranno il dispositivo”

 

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