Dove fa più caldo in Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-01

Nel weekend più torrido dell’anno, una ricerca mostra un aumento superiore alla media europea. Il climatologo: “Colpa dell’antropizzazione e dei gas serra che hanno cambiato i flussi dell’aria”

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La Stampa oggi pubblica un’infografica che riepiloga le province italiane in cui c’è stato l’aumento di temperatura maggiore mentre il termometro lambisce i 40 gradi in una dozzina di città da Nord a Sud (ieri erano 14). Il quotidiano spiega che Brindisi e Roma sono oltre i 3 gradi, Sondrio li sfiora, Milano insegue a più 2,8° seguita a ruota da Latina, Vicenza, Monza, Bolzano e Lecce, tutte a ridosso se non oltre i 2,7° in più. In sintesi, 72 province italiane su 110, più o meno equamente distribuite su tutte le regioni italiane, si trovano nella zona rossa della classifica che si colloca sopra gli 1,99° dell’incremento medio europeo.

«L’Italia, con tutto il Mediterraneo, è quello che viene definito un hot spot per quanto riguarda il riscaldamento globale – commenta Antonello Pasini, fisico del clima del Cnr, autore de L’equazione dei disastri (Codice edizioni) -. Se il mondo, nell’arco di un secolo, si è riscaldato di un grado,  n Italia la temperatura è cresciuta del doppio, due gradi…». I motivi attengono ai grandi mutamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta e rimandano, tanto per cambiare, all’azione umana: «E’ cambiata la circolazione dell’aria, per cui l’anticiclone che è sempre stato sul Sahara ha rimpiazzato il famoso Anticiclone delle Azzorre dei tempi del colonnello Bernacca – aggiunge l’esperto -. E’ un effetto dell’antropizzazione, dell’aumento dei gas serra in particolare, ecco come si spiegano i due gradi in più in cento anni».

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Le province dove, rispetto al 1960, c’è stato l’aumento della temperatura maggiore (La Stampa, primo agosto 2020)

A Milano intanto il Comune ha varato l’applicazione “Global Extrema”: «Vi sono mappate fontanelle e case dell’acqua, ma anche i percorsi più freschi per arrivarci – dice Pietro Pelizzaro, della
direzione Città resilienti Milano -, oltre ai musei, che sono gratuiti per gli over 65, e i  centri sociali antisolitudine, per gli anziani, che sono i cittadini più esposti alle ondate di calore». Un piccolo aiuto per idratarsi, ma di qui al 2030 il progetto è piantare  tre milioni di alberi nell’area della città metropolitana, per contrastare il cemento dilagante.

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