Gallera dice che l’Italia è andata in lockdown grazie alla sua riunione con Fontana e Speranza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-01

L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, dopo la pubblicazione dell’audio della riunione con il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente Attilio Fontana, rilascia un’intervista al Corriere della Sera per dire che l’Italia è andata in lockdown grazie proprio a quella riunione

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Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, dopo la pubblicazione dell’audio della riunione con il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente Attilio Fontana, rilascia un’intervista al Corriere della Sera per dire che l’Italia è andata in lockdown grazie proprio a quella riunione:

Gallera, perché non avete battuto i pugni sul tavolo pretendo quella decisione se vi sembrava la più urgente?
«Cosa dovevamo fare? Urlare o mettergli le mani addosso?».

Come è nato quell’incontro?
«Vista la gravità del momento ci rendiamo conto che non sarebbe bastato un confronto telefonico con il Governo. Non abbiamo mandato una mail. Abbiamo pregato Speranza di correre qui a Milano».

E lui il 4 marzo si presenta…
«Arriva intorno alle 4 del pomeriggio. Siamo al sesto piano di Palazzo Lombardia, sede della nostra unità di crisi. Gli diamo la mascherina: lui era arrivato senza. La indossa dopo essersi reso conto che noi l’abbiamo tutti. Il nostro tecnico nella task force, Vittorio Demicheli attacca con le slide».

gallera speranza fontana

I vostri toni non sembravano perentori…
«Gli abbiamo spiegato la drammaticità del momento che a qualcuno a Roma sembrava sfuggire. Speranza è sempre stato il più lucido, serio e corretto. Dopo un’ora e mezza, si alza, promette che si sarebbe confrontato subito con il premier e riprende l’aereo».

Voi cosa pensate?
«Pensiamo che entro sera avrebbero annunciato la zona rossa ad Alzano e Nembro. Ci sembrava avesse colto quello che gli avevamo fatto notare. Che serviva un segnale forte, perché da quelle parti la gente continuava ad uscire di casa come se niente fosse».

Invece non succede niente…
«Non subito. Però il giorno dopo arrivano i militari e due giorni dopo, il 7, la decisione di chiudere l’Italia intera. Credo che il lockdown del Paese sia nato grazie a quella riunione».

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