Il dossier di Daniele Fortini sull'AMA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-31

Martedì il presidente dell’AMA in Commissione. Dove si discuterà anche del caso Vignaroli

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Lorenzo De Cicco sul Messaggero di oggi ci rivela di cosa parlerà Daniele Fortini, presidente dell’AMA, in audizione alla commissione Ecomafie martedì alle 20. Un’audizione che avrebbe potuto incrociarsi con

Il cuore dell’intervento riguarderà gli impianti, quelli di proprietà di Ama – e su cui, per 12 anni, ha vigilato come super-consulente l’assessore Paola Muraro – e quelli di proprietà di Manlio Cerroni, a partire dal tritovagliatore di Rocca Cencia che proprio la responsabile Ambiente della giunta Raggi, fino a qualche giorno fa, avrebbe voluto sfruttare per fare uscire Roma dall’emergenza e che ora è finito al centro di un’inchiesta della Procura. Il nome della Muraro – assicurano i collaboratori del presidente dimissionario di Ama – comparirà più volte nella relazione che verrà presentata davanti alla commissione di Palazzo San Macuto.
Relazione che, per volontà di Fortini, non sarà secretata in nessuna parte. Tutto a microfoni aperti. La ricostruzione affronterà i 14 esposti che il numero uno della municipalizzata ha presentato alla Procura. Verranno affrontate le «anomalie» che hanno bloccato gli impianti della partecipata, favorendo i privati. A partire dall’incendio che, nel 2015, ha paralizzato per sei mesi il Tmb del Salario. Una vicenda su cui sta indagando la magistratura. Perché troppi aspetti non tornano. Come il fatto che l’allarme sia scattato solo 4 ore dopo la deflagrazione delle fiamme.

stefano vignaroli grillini cerroni
Stefano Vignaroli, onorevole romano del M5S al centro dell’accordo tra l’AMA e il Co.la.ri.

Oltre al dossier però c’è un’altra problematica da affrontare in commissione: la richeista di dimissioni del vicepresidente della Commissione Stefano Vignaroli:

L’Ecomafie dovrà affrontare anche il «caso» di Stefano Vignaroli, il deputato M5s appena entrato nel Direttorio romano che affianca la sindaca Raggi e che ha incontrato, ancora prima dell’insediamento della giunta, alcuni esponenti del gruppo Colari di Manlio Cerroni insieme alla Muraro. Sia il Pd che la Lega Nord, davanti al presidente della Commissione, Alessandro Bratti, hanno puntato il dito sul «conflitto d’interesse» del parlamentare grillino, che è vicepresidente dell’organismo, sollecitandone la rimozione. Una richiesta che è diventata ufficiale, attraverso una lettera inviata ai presidenti della Camera e del Senato, Boldrini eGrasso.

Leggi sull’argomento: Paola Muraro: il conflitto d’interessi dell’assessora

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